Durante la scorsa serata, i militari del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Palermo, nell’ambito delle attività volte al contrasto del fenomeno relativo allo spaccio di sostanze stupefacenti nel capoluogo, predisponevano un mirato servizio nel quartiere Oreto-Stazione che consentiva di trarre in arresto quattro soggetti e sequestrare un ingente quantitativo di stupefacente. In particolare, i Carabinieri, notata la presenza di un volto noto alle forze dell’ordine, Alessandro Bronte, classe 1985 (residente in quella zona e allo stato sorvegliato speciale di P.S.) ne seguivano, dall’ingresso della sua abitazione, gli spostamenti, attirati dal fatto che si stava intrattenendo con alcuni soggetti che, con i loro veicoli, sostavano nei pressi dell’immobile. Un immediato accertamento sulle targhe delle autovetture citate consentiva, poi, di appurare che le stesse erano di proprietà di individui di origine pugliese. Tale circostanza veniva ritenuta alquanto anomala e il successivo comportamento evidenziato dai soggetti osservati avvalorava i sospetti dei Carabinieri. Bronte, infatti, dopo essere montato su un motorino faceva cenno al conducente di uno dei veicoli di seguirlo mentre gli altri due soggetti rientravano all’interno della sua abitazione. A quel punto, ritenendo fondata la possibilità che fosse in atto una cessione di stupefacente, i militari decidevano di intervenire e bloccavano, dopo un vano tentativo di fuga, i quattro individui identificati, oltre che nel citato Bronte in: Rosario Giordano, classe 1961, originario di Cerignola (FG); Francesco Pugliese classe 1956, originario di Napoli, ma residente a Trani (BA): i due sono stati bloccati a bordo di un fiat Panda noleggiata a Cerignola, entrambi noti alle forze dell’ordine. In manetta anche Serafino Castellano classe 64, originario di Barletta (BT), bloccato a bordo di una Fiat Bravo di sua proprietà. I fermati, condotti presso il Comando Provinciale, venivano sottoposti a perquisizione personale e veicolare a seguito della quale sono stati rinvenuti occultati , all’interno di un’intercapedine accuratamente predisposta del cruscotto della Fiat Bravo, 5 chili di cocaina confezionata in 5 pacchetti accuratamente sigillati ed impregnati con la senape al fine di impedire che fossero “fiutati” dai cani antidroga. Inoltre, nella disponibilità degli arrestati, venivano rinvenuti e posti sotto sequestro diversi telefoni cellulari, documenti che ne comprovavano i pregressi contatti, la somma contante di 4.000 euro, ritenuta provento dell’illecita attività, e i due veicoli utilizzati per il trasporto. Tutti gli arrestati sono stati associati presso il carcere dell’Ucciardone, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.