Agenti della Polizia di Stato, appartenenti alla sezione della Squadra Mobile “Contrasto al crimine diffuso” hanno eseguito un provvedimento restrittivo che prevede la custodia cautelare in carcere per i palermitani Francesco Lo Nardo, classe ‘52 e Raimondo Gagliano, classe ‘69 e la custodia cautelare domiciliare per i palermitani Rosolino Mulieddo, classe ‘92 e Dario Miccichè, classe ‘92. I quattro sono accusati di aver fatto parte di un commando responsabile di due tra le rapine più violente della recente cronaca nera cittadina, rispettivamente gli scorsi 28 e 30 marzo. Simili le dinamiche degli assalti. Nel primo caso, intorno alla mezzanotte, quattro malviventi travisati, di cui uno armato di pistola, hanno fatto ingresso nei locali di una sala giochi di Ballarò, in via Porta di Castro. Dopo aver razziato 150 euro ed alcuni documenti di presenti, la veemente reazione di alcuni clienti della sala giochi ha consigliato ai malviventi di battere in ritirata non prima che uno di essi esplodesse un colpo d’arma da fuoco a scopo intimidatorio. Nel secondo caso ad esser preso di mira è stato un bar di un altro quartiere popolare cittadino, lo Zen; nel locale di via Einaudi hanno fatto stavolta ingresso due malviventi armati di pistola sempre a scopo di rapina. Anche stavolta il bottino è stato esiguo, 50 euro, ed anche stavolta la spregiudicatezza dei malviventi ha dovuto fare i conti con la reazione dei presenti. Risulta infatti che il titolare dell’esercizio abbia colpito con un fendente Lo Nardo e che questi, per reazione, anche stavolta, abbia esploso un colpo d’arma da fuoco che, fortunatamente, non ha attinto alcun individuo. Le indagini della Mobile, anche grazie all’ormai quasi irrinunciabile contributo fornito dalle telecamere di videosorveglianza di esercizi cittadini, hanno scandagliato il sottobosco della criminalità cittadina, in particolare quella radicata nei quartieri più popolari. Per i poliziotti era, infatti, elemento di alta probabilità che le rapine nei due quartieri popolari potessero esser state compiute soltanto da malviventi provenienti da quelle stesse zone. Si è pertanto pervenuto agli odierni arrestati, tutti pregiudicati, Gagliano e Lo Nardo, per altro, qualche anno orsono usciti da un programma di collaborazione con la giustizia. In particolare, gli agenti hanno raggiunto in uno sgabuzzino Lo Nardo, rifugiatosi nell’abitazione di un familiare, con ancora ben visibili i segni della ferita riportata nel corso della rapina al bar dello Zen. I quattro hanno ammesso le loro responsabilità in ordine alle rapine contestate ed indagini sono in corso per verificare la loro eventuale responsabilità con riferimento ad analoghi episodi di aggressioni. Su altro fronte d’indagini, sempre i poliziotti della sezione “Contrasto al crimine diffuso” hanno tratto in arresto Domenico Albanese, pregiudicato palermitano, irreperibile dallo scorso 16 dicembre, data in cui è stato emesso un ordine di esecuzione per la carcerazione, a seguito di sentenza passata in giudicato, da parte del Tribunale di Massa. Albanese che dovrà scontare una pena di 4 anni ed 11 mesi, è ritenuto aver fatto parte di un commando di rapinatori “trasfertisti” capace, tra il 2004 ed il 2006, di mettere a segno ben 6 colpi a filiali bancarie e postali in Emilia e Toscana. Albanese, presumibilmente da qualche mese ritornato in Sicilia, è stato rintracciato ed ammanettato in un appartamento di via Leonardo da Vinci, immobile affittato ad un congiunto. L’appartamento è risultato esser sede e crocevia di svariate attività di scommesse la cui liceità è al vaglio della Divisione di Polizia Amministrativa della Questura di Palermo .