Vincolare le ditte aggiudicatarie di appalti pubblici a Monreale a impiegare la manovalanza e l’indotto locale. È questo il contenuto dell’Ordine del Giorno presentato da Massimiliano Lo Biondo, consigliere comunale del Partito Democratico. “Oggi la crisi la si percepisce nella sua interezza anche e soprattutto parlando con la gente – dice Lo Biondo-. E di fronte a questo, anche se i poteri dei Comuni non sono molti, è necessario intervenire e mettere in campo idee costruttive. In questo caso è necessario far valere il fatto che se dei lavori pubblici vengono finanziati nel territorio è solo perché il Comune li ha programmati. E allora perché le ditte che usufruiscono di una economia creata nel territorio non debbano essere vincolate a impiegare la manovalanza e l’indotto locale?” Lo Biondo si riferisce ai lavori del quartiere Carmine, perché “bisogna partire immediatamente da li, sia nel tornare ad attuare questa formula che nel rendere pubblici i nomi dei monrealesi impiegati. Ciò all’insegna della trasparenza”. Inoltre il consigliere si sofferma sulla questione del Piano triennale delle Opere Pubbliche: “Negli ultimi anni ci sono stati bocciati progetti da finanziare come il centro Polivalente di Aquino (20,3 milioni di euro), il completamento del basolato del centro storico (1,1 milioni di euro) un finanziamento inerente il Complesso Guglielmo II (2,8 milioni di euro) e Borgo Borzellino (5 milioni di euro). Un’economia che forse avrebbe attenuato questa crisi anche lavorativa, rispetto alla quale sicuramente più che la contingenza ha gravi responsabilità quella ventennale politica basata sull’assenza di programmazione, idee e concretezza”.