Categories: Cronaca

Monreale, non si fermano i furti al Cres, i Carabinieri arrestano un monrealese

I Carabinieri della Stazione di Monreale, nel corso di normali servizi di controllo del territorio, che in questo periodo sono, tra l’altro, particolarmente orientati alla vigilanza delle aree ed edifici che presentino strutture o componenti metalliche di vario genere e specialmente in rame, a causa dell’aumento della “febbre da oro rosso” che l’attuale contingenza economica ha provocato inducendo molti ad improvvisarsi non solo raccoglitori di metallo ma anche, ad impadronirsene furtivamente, hanno sorpreso un ventiduenne palermitano, volto noto alle forze dell’ordine, all’interno dell’immobile già sede del Centro Regionale per la Sperimentazione Elettronica in Sicilia di via Regione Siciliana di Monreale. Il giovane predatore, unitamente ad un complice datosi alla fuga, ma già identificato dai Carabinieri, a causa del portafogli abbandonato in auto, è stato sorpreso all’interno della predetta struttura, ormai in stato di perdurante degrado e disinteresse dall’ente proprietario, ma non per questo ignorato dall’occhio sempre vigile dei militari dell’Arma, che sanno come venga considerato una “miniera” dai “cercatori di metallo” e controllano continuamente la presenza di estranei all’interno, controlli che hanno già in passato condotto all’arresto di diversi saccheggiatori di (quel che fu un) laboratorio. Anche in questa circostanza i militari hanno colto Giuseppe Emanuele Ruisi, con vari precedenti per reati contro il patrimonio tra cui, in particolare furto di autovetture e di rame, trovato a trafugare cavetteria in metalli vari ulteriormente vandalizzando e rendendo inservibile una struttura ampia ed importante. Peraltro i militari hanno trovato nella disponibilità del ladro anche due autoradio, sicuro provento di furto, e delle quali sono in via di identificazione i rispettivi proprietari per la conseguente restituzione. Il prevenuto, dopo aver trascorso la notte ai domiciliari, nella giornata odierna è stato giudicato con rito direttissimo conclusosi con la convalida dell’arresto, condannato a 4 mesi di reclusione pena  sospesa e la multa di 200 euro, pertanto rimesso in libertà.

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