Erano stati previsti nella Finanziaria regionale 285 mila euro da destinare al funzionamento dei consorzi siciliani che gestiscono e utilizzano i beni confiscati alla Mafia. Lo stop imposto dalla impugnativa del Commissario dello Stato Aronica ha determinato l’impossibilità di destinare tali risorse al funzionamento dei cinque Consorzi siciliani che da anni sono impegnati nella gestione e utilizzo a fini sociali e imprenditoriali dei patrimoni immobiliari sottratti ai boss di Cosa nostra . Tra questi sodalizi, a rischio anche lo storico consorzio "Sviluppo e Legalità" che gestisce nel comprensorio tra Monreale e Corleone i numerosi immobili sottratti con le confische ai boss mafiosi. A lanciare l'allarme, Salvino Caputo, che ha inviato una richiesta di intervento straordinario al Ministro dell'Interno Angelino Alfano. Caputo lo scorso anno era riuscito a far destinare nel bilancio regionale la somma di 280 mila euro che hanno consentito ai Consorzi di potere operare nel delicatissimo settore delle confische mafiose . “Dopo anni di impegno e con grandi risultati – ha detto Salvino Caputo – l’esperienza straordinaria del Consorzio Sviluppo e Legalità rischia di cessare determinando un vuoto gravissimo in un settore strategico quel è quello del recupero dei beni confiscati ai boss. Mi sorprende lo strano e assurdo silenzio della Amministrazione monrealese che oggi ricopre la carica temporale di presidenza di turno del Consorzio. Ho già chiesto anche l'intervento del Prefetto Caruso, quale Direttore della Agenzia nazionale per i beni confiscati alla Mafia. Ma credo e confido molto nell'intervento del Ministro Alfano che da siciliano conosce molto bene l’importanza dei consorzi e in particolare ha avuto negli anni modo di apprezzare lo straordinario lavoro svolto dal consorzio Sviluppo e Legalità". Intanto sulla vicenda il Consigliere comunale Mario Caputo, unitamente ad altri amministratori locali ha anticipato un ordine del giorno per far impegnare il Consiglio e la Giunta comunale.