Ci avevano già provato due volte, con scarso successo. Stavolta hanno scelto di nuovo la sera, ma forse la notte sbagliata, visto che non c’è vento. Sono le 22,40 circa. Una lingua di fuoco illumina Monte Caputo. Sul posto due autobotti della Forestale ed una pattuglia dei Carabinieri. Le fiamme si trovano appena sopra un complesso di villette. Gli uomini della Forestale cominciano da questa zona a spegnere le fiamme. Il fuoco, però, avanza rapidamente e si allarga. C’è il rischio che possa “salire” verso il Castellaccio. Aggredisce con una semplicità incredibile un boschetto “sbranando” in poco tempo gli alberi. Sul posto, nel frattempo arrivano altri mezzi della Forestale. I Carabinieri decidono di chiudere al traffico viale Regione Siciliana. La situazione, passata la mezzanotte si fa più complessa. Il fuoco aggredisce la vegetazione e diventa complesso da controllare. Anche per l’assenza di sentieri facili da percorrere. Gli operai della Forestale sono costretti, spesso, ad arrampicarsi su sentieri sconnessi, trasportando la manichetta con l’acqua. Nel frattempo da Palermo arrivano i Vigili del Fuoco. Le squadre, si dividono le zone. I Vigili del Fuoco controllano che il fuoco non si espanda verso San Martino, mentre la Forestale tenta di impedire la distruzione del boschetto che si trova da queste parti, ormai però compromesso, ma soprattutto, di non permettere al fuoco né di scendere verso le abitazioni, né di risalire verso il Castellaccio. Dopo le 2 la situazione appare più tranquilla. Anche se i residenti hanno paura. Alcuni di loro si sono rifugiati dentro le proprie autovetture. Anche se un operaio della Forestale ci tranquillizza: “C’è a rischio un terreno provato, ma le case sono abbastanza lontane”. Dalla strada si scorgono gli operai dentro il bosco in fiamme che tentano di soffocare le fiamme con le ramazze. (LE FOTO DEL REPORTAGE SONO DI VINCENZO GANCI)