Un'operazione disposta e coordinata dalla Direzione Marittima di Palermo, sulla base delle direttive emanate dal Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, ha portato i nuclei ispettivi pesca della Guardia Costiera di Palermo, Trapani, Mazara del Vallo, Porto Empedocle e Gela e gli uffici marittimi da esse dipendenti ad effettuare controlli a 360 gradi sulla cosiddetta filiera della pesca. Durante l'operazione denominata "Nettuno", particolare risalto è stato dato al controllo dei punti vendita interessati dalla somministrazione di prodotti ittici al consumatore che, in questo periodo, raggiungono l’apice grazie al turismo ed alle ferie dei cittadini. Nel dettaglio – come scrive Palermo Today -, allo scopo di garantire la tutela del consumatore in materia di contrasto delle frode alimentari e rintracciabilità oltre che ad assicurare la qualità, la provenienza e la freschezza del prodotto ittico, i controlli degli uomini e donne della Guardia Costiera si sono concentrati sui ristoranti, locali tipici, osterie, trattorie, punti di ristoro turistici, locali etnici, agriturismo, hotel con ristorazione, stabilimenti balneari e locali estivi tipo discoteche con ristorazione annessa. Effettuati controlli non solo sulla costa ma anche nei comuni dell’entroterra frequentati dai turisti. In particolare è stata posta particolare attenzione nelle località di Monreale e San Martino delle Scale dove ben 4 ristoranti non sono risultati in regola con le norme sulla rintracciabilità dei prodotti ittici. Il dispiegamento di uomini e mezzi – continua Palermo Today – ha comportato l’impiego di 84 pattuglie in auto, di 18 unità navali e di un totale di 258 militari della Guardia Costiera che hanno proceduto a una intensa attività di verifica nell’ambito dell’intera Direzione Marittima. Sono stati controllati 50 ambulanti, 17 ristoranti, 18 controlli in mare, 132 punti di sbarco e un grossista. In totale sono state elevale 50 sanzioni amministrative per un importo complessivo pari a 73.030 euro; 6 persone sono state deferite all’Autorità Giudiziaria per violazioni penali in materia di frode in commercio nella ristorazione e somministrazione di prodotto in cattivo stato di conservazione. In 19 casi è stato necessario sequestrare il prodotto ittico, per un totale complessivo di 273 chili di pesce sequestrato. (FONTE PALERMO TODAY)