Se, come scriveva Pier Paolo Pasolini “Per essere poeti bisogna avere molto tempo”, è certo che Roberto Deidier, alla poesia ed alla stesura del suo ultimo libro “Solstizio”, di tempo ne ha dedicato veramente parecchio. E infatti, quello che questa sera è stato presentato nella sala espositiva della “Donazione Posabella”, sita all’interno della Galleria Civica Giuseppe Sciortino di Monreale, ha richiesto ben otto anni di studi, ai quali è seguita una minuziosa selezione che ha permesso la stesura del libro. Una serata, molto interessante e coinvolgente, organizzata dalla Maestranze della Galleria cittadina diretta da Salvatore Autovino ed alla quale ha dato un tocco di eleganza, l’accoglienza delle hostess messe a disposizione dall’Associazione “Meta”. Presenti gli assessori Ignazio Zuccaro (Beni Culturali), Giuseppe Cangemi (Cultura) e Nadia Olga Granà (Pubblica Istruzione), che hanno validamente rappresentato l’amministrazione e portato il saluto del sindaco Pietro Capizzi, impegnato nella intrigata vicenda che conivolge l’Azienda preposta alla raccolta dei rifiuti. Il moderatore Rocco Micale, ha aperto l’incontro e presentato il relatore d’eccezione, il poeta e saggista Elio Pecora, il quale ha tracciato, per grandi linee, l’essenzialità delle capacità poetiche, del bravo Deidier: "Lo conosco sin dal 1989, quando si presentò da me, inviatomi da Amelia Rosselli. In lui – ha continuato Pecora – scorsi le doti oggi rivelate e, nel contempo, la necessità di allora, di approfondire lo studio ed il lavoro poetico. La poesia – ha concluso il saggista – è una educazione ai sentimenti, ormai dispersi dalle situazioni e dalle congetture del nostro tempo. La capacità del poeta è quella di renderle fruibili ed a tutti, con pulizia d’animo, tipica di Umberto Saba. Roberto ci è riuscito a pieno". E’ seguita una lunga ma appassionante lettura delle stesse poesie in una sala inconsuetamente, per Monreale, gremita, attenta e culturalmente selezionata, scandita dalla splendida voce di Giuseppe Cutino, alla quale ha fatto da magico sottofondo, la delicata e mai invasiva chitarra di Toti Basso. Un momento di particolare emozione, è stata la scoperta del drappo che copriva misteriosamente, ad inizio serata, l’opera del poliedrico Rocco Micale, ispirata appunto ad una delle Poesie dell’autore dal titolo “Davide e Golia”. Ha poi preso la parola l’emozionato Deidier, il quale ha raccontato delle sue passioni poetiche ed in particolare delle sue prose, dedicate alle città della sua vita, Roma, Venezia e Palermo, quest’ultima con i suoi fiumi, un tempo splendidi ed oggi invisibili, dimenticati ed interrati. La serata, sicuramente da riproporre, si è conclusa con un sobrio buffet.