Monreale, 100 giorni di… Peppe Di Verde: “Questa città può e deve dare tanto”

Giorgio Vaiana

Cronaca

Monreale, 100 giorni di… Peppe Di Verde: “Questa città può e deve dare tanto”
LE NOSTRE RUBRICHE - Continuiamo a fare il punto del primo periodo di lavoro dell'amministrazione. Oggi la chiacchierata con il presidente del consiglio comunale

18 Gennaio 2016 - 00:00

La nostra rubrica dedicata ai 100 giorni dell’amministrazione Capizzi, prosegue oggi con l’intervista al presidente del Consiglio comunale Peppe Di Verde. Le domande sono del direttore di Monreale Press Giorgio Vaiana, la foto è del fotoreporter Vincenzo Ganci. Presidente, 100 giorni sono volati? “Non proprio, ma abbiamo lavorato bene”. Eppure sembra ieri da quando lo abbiamo visto molto emozionato, seduto per la prima volta sullo scranno con il ruolo da Presidente… “Avevo tantissima voglia di cominciare a lavorare per questa città”. Che idea si è fatto dell’amministrazione Capizzi? “Sono rimasto molto sorpreso dal notevole impegno, non solo che mette in campo il sindaco, ma anche di tutto il gruppo degli assessori. Anche di quelli nuovi. Gente che non dorme la notte, gliel’assicuro, per cercare di portare avanti i progetti e le iniziativa volute dal sindaco”. Avevate in testa già chiare delle priorità? “L’Amat, di certo; poi l’Unesco e non dimentichiamoci del Cres” Com’è la situazione del Cres? “Complicatissima, ma giorno 3 la Regione dovrebbe definire il passaggio di alcuni locali al Comune. Poi, noi, inizieremo gli interventi di manutenzione per trasferirvi alcuni uffici, soprattutto quelli per i quali versiamo costosi affitti. Comincia una razionalizzazione oculata della gestione dei soldi pubblici”. Una razionalizzazione che, nel vostro piccolo, avete iniziato anche voi? “Penso che siamo tra gli amministratori meno pagati d’Italia. E, dietro suggerimento, abbiamo iniziato le riunioni delle commissioni consiliari  nel pomeriggio, per evitare di far prendere permessi, che poi il comune deve rimborsare, ai consiglieri. Le cose sembrano funzionare bene”. Com’è il suo rapporto in consiglio comunale con i colleghi? “Devo dire che è buono con tutti, anche con quelli d’opposizione. Ho trovato molta collaborazione da tutti, ma soprattutto una gran voglia di lavorare”. Qualche giorno fa la visita degli ispettori Unesco, lei l’ha vissuta un po’ in disparte… “Mi piace mantenere i ruoli. Devo dire però, che ero e sono molto orgoglioso di quello che ho visto. Tutta la voglia di arrivare a questo appuntamento al meglio. Credo che ci siamo riusciti non solo per la chiusura delle piazze, ma anche grazie al ripristino del 389 con la collaborazione di alcuni onorevoli del Pd”. Secondo lei i monrealesi hanno ben chiaro in testa i vantaggi di far parte della lista Unesco? “Credo proprio di sì, almeno una parte di essi. Gli altri scopriranno presto i vantaggi che derivano da questa operazione fondamentale”. Siete stati criticati moltissimo sulla questione Tari e Tasi… “Analisi direi distorta e informazioni sbagliate messe in giro da qualche male informato. Anche della stampa locale. Nessuno ha detto che il 60 per cento dei monrealesi non pagheranno la Tasi. L’aumento dell’aliquota, quello 0,8 per cento in più, ci ha permesso di poter applicare le detrazioni, per fare in modo, per esempio, che una coppia, con due figli ed una casa la cui rendita catastale è di 480 euro, paghi zero. Se avessimo lasciato l’aliquota al 2,5 per cento non avremmo avuto nessuna detrazione e tutti avrebbero dovuto pagare”. Eppure rimangono sul tavolo questioni molto spinose, penso all’illuminazione pubblica od al problema delle strade… “Purtroppo fino a fine novembre continueremo ad andare in dodicesimi e sarà difficile, se non impossibile poter programmare qualcosa a lungo termine. Ma sono sicuro che, dopo l’approvazione del documento finanziario, questa amministrazione comincerà a programmare interventi importanti sugli argomenti che mi ha citato. Senza dimenticare la questione rifiuti”. A fine anno, poi, scade la convenzione con l’Amat… “Sono certo che il servizio sarà potenziato, con l’aggiunta di un’altra vettura e quindi di corse per e da Palermo con maggiore frequenza”. Come si immagina Monreale tra 1.000 giorni? “Io ho guardato la piazza a luglio, la guardo oggi e la vedo piena di gente felice, tavolini dei bar strapieni, tante iniziative. Ecco, io Monreale me la immagino sempre così, viva. Va sicuramente cambiato o rivisto il modo di gestire la chiusura delle piazze, ma il problema della carenza di organico della polizia municipale è ormai storico. Anche qui stiamo lavorando per recuperare personale. Per me essere monrealese è un vanto, non motivo di vergogna. Chiaro che ci sono tanti problemi, ma stiamo lavorando per risolverli. Monreale può ancora dare tanto ed essere altro. 

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