Maltrattamenti, minacce e perfino il sequestro. Fine di un incubo per una donna

Redazione

Palermo

Maltrattamenti, minacce e perfino il sequestro. Fine di un incubo per una donna
Arrestato dai carabinieri il marito. La moglie, una donna eritrea, ha raccontato tra le lacrime le vessazioni subite

18 Gennaio 2016 - 00:00

Sono state le grida di aiuto di una donna, affacciata da un balcone del secondo piano di un edificio in via Bara all’Olivella, ad allertare alcuni passanti che hanno immediatamente chiamato il 112. Giunti sul posto, i Carabinieri delle “gazzelle” del Nucleo Radiomobile sono entrati nell’edificio, e raggiunto il secondo piano, hanno scoperto che la porta era chiusa e la chiave era stata lasciata nella serratura, in modo da non poter essere aperta dall’interno. In più la porta era stata bloccata dall’esterno con un giubbotto, le cui maniche erano state legate da un lato ad un pomello e dall’altro alla ringhiera del piano. Appena aperta la porta, la donna, una 30enne di origini etiopi, impaurita ed in evidente stato di agitazione, ha riferito ai Carabinieri che era stato il marito. Per la donna non era la prima volta che viveva questa situazione, infatti, l’uomo già in precedenza si era reso colpevole di tali condotte, tanto da costringerla a sporgere denuncia nei suoi confronti nel mese di maggio scorso. Tra le lacrime, ha raccontato che era stata chiusa dentro dal coniuge, dopo essere stata oggetto di maltrattamenti e minacce di morte e che per questo motivo, stanca di continue violenze e vessazioni, lo avrebbe denunciato. Mentre i Carabinieri stavano scendendo le scale, accompagnando la donna in Caserma, hanno visto un uomo entrare dal portone, indicato dalla donna in suo marito. L’uomo, in evidente stato di ebbrezza alcolica, bloccato dai Carabinieri ed identificato in T.H., 40enne nato ad Asmara (Eritrea), con fare arrogante ammetteva di avere chiuso la moglie nell’abitazione, senza fornire alcuna giustificazione. Giunte sul posto altre pattuglie, i due sono stati accompagnati in caserma dove è stata ricostruita l’esatta dinamica dei fatti, così come riportata in sede di denuncia dalla donna. L’uomo tratto in arresto con l’accusa di sequestro di persona, atti persecutori, maltrattamenti in famiglia, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato rinchiuso all’Ucciardone.

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