Per gli appassionati di storia dell’aeronautica, uscirà tra poco in libreria, un volume dal titolo “Gianni Caproni e l’Aeronautica Miliare Italiana”, edito da Graphofeel e scritto da Pietro Lonati e Mario Pacelli. Il libro ripercorre la vita e la carriera dell’ingegnere aeronautico Gianni Caproni, che riuscì a creare un vero impero industriale dell’aviazione militare. Iniziò nei primi del ‘900 (periodo goliardico nel quale esplose la “febbre del volo”), e strinse, aderendo al fascismo, stretta amicizia con Gabriele D'Annunzio. Caproni produsse modelli aerei utilizzati dall’aeronautica militare italiana e questi portarono il suo nome alle ribalte mondiali. A lui sono, intitolati, l’aeroporto ed il Museo dell’Aeronautica di Trento. Alla morte di Gianni Caproni, come raccontato nel libro, vennero fuori i fatti meno noti dell’attività industriale dello stesso che, l’allora procuratore della Repubblica di Roma, Guido Viola, definì come “uno dei più gravi scandali della Repubblica, una delle più incredibili truffe ai danni dello Stato e dei contribuenti”. Una delle più importanti testate giornalistiche italiane, indicò in Giulio Andreotti e nei Ministri Emilio Colombo e Giovanni Malagodi, coloro che, se non gestirono, quanto meno, seguirono, passo passo, la citata “truffa”, i cui intrecci non sono stati mai completamente svelati e dipanati e che, tanto da vicino, ricorda il ben più famoso e studiato, scandalo Lockheed.