Tutto com’era prevedibile. Il sindaco Di Matteo continuerà il suo mandato. Il tentativo bis da parte dell’opposizione di sfiduciare il primo cittadino, si è nuovamente arginato sulla quantità dei numeri. D’altronde il sindaco lo aveva detto anche al nostro giornale: “Mi difenderò, certo, ma è chiaro, a meno di cose clamorose, che non ci sono i numeri per una mia sfiducia”. Di Matteo aveva convocato l’altra sera una riunione con i “suoi” uomini. Un po’ per tastare il polso della situazione, un po’ per avere la certezza dei numeri. Anche stavolta, dunque, l’opposizione rimane “al palo”. E Di Matteo rincara la dose: “Una chiacchierata che ci ha fatto solo perdere del tempo”. Ed annuncia una sua assemblea pubblica dove rivelerà tante cose. Non si è voluto sbilanciare di più. Consiglio comunale che si è protratto a lungo. 24 i consiglieri presenti. Tensione, dibattiti, accuse. Ognuno ha voluto dire la sua. Lo Coco motiva la scelta di essere passato all’opposizione in quanto contrario alla politica degli aumenti. Mirto accusa l’amministrazione per aver fatto pagare troppe tasse, quando non si è evidenziata nessuna forma di progresso. Piero Capizzi sostiene che se l’amministrazione si trova ancora in carica è solo grazie a numeri d’occasione. “Non si può continuare a fare politica – ha detto – accusando le amministrazioni precedenti. Invito il sindaco ad assumersi senso di responsabilità”. Il consigliere Pasquale Villanova, invece, vede la dimissione come un atto dovuto: “È il popolo monrealese che ti ha già sfiduciato”, ha detto. Massimiliano Lo Biondo puntualizza di non far parte di questo sistema ed è dispiaciuto che tutti vengano messi all’interno dello stesso calderone: “Sono stanco di subire forme di violenza verbale, sui social network, o per strada fino alla degenerazione. Condanno in toto venti anni di politica e per questo mi faccio parte attiva di un nuovo percorso”. Il consigliere Grippi difende l’amministrazione che ha scelto di aumentare le tasse solo per salvare il Comune ed inasprisce la critica contro il consigliere Santo D’Alcamo, che ha accusato il sindaco di aver già dimostrato di non sapere amministrare questa città ed espresso le molteplici motivazioni che lo hanno portato a sostenere la sfiducia. Alla fine i voti sono stati gli stessi della scorsa volta: 12 favorevoli alla fiducia, 13 contrari. Di Matteo va avanti.
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