Personale della sezione “Investigativa” del Commissariato “Oreto-stazione” ha eseguito una Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere nei confronti di Daniele Cassarà, 26enne pluripregiudicato monrealese di via Pezzingoli, poiché ritenuto il responsabile di un brutto episodio di rapina a domicilio compiuta nei confronti di una cittadina monrealese, lo scorso 28 agosto. Il provvedimento restrittivo è stato disposto dal Gip del Tribunale di Palermo, Angela Gerardi. Lo scorso 28 agosto, nell’immediatezza della violenta rapina, i poliziotti delle “Volanti” trassero in arresto Marcantonio Gnoffo, 30enne pregiudicato palermitano di via Aquino, Dorin-Alin Staicu Mosneanu, 21enne e Cionta Covaci, 30enne, entrambi rumeni, responsabili del reato di rapina aggravata in concorso. Gnoffo, durante le fasi della rapina, rimase in vettura a far da “palo”, ai due rumeni fu affidato invece il lavoro “sporco”, l’effettiva commissione della rapina in danno dell’unica abitante della villetta, una vedova 70enne. Nella villetta di “Mezzomonreale”, la donna, in orario pomeridiano, fu svegliata da forti rumori provenienti dal corridoio di casa. Pensando di incontrare un familiare che avesse le chiavi di casa, la vittima andò inconsapevolmente incontro a due rapinatori incappucciati. Per la donna, già vittima altri episodi di furto e di rapine, sembrò ritornare un incubo. Con sfrontatezza, senza giri di parole, in un italiano stentato e con un accenno marcatamente dell’est Europa, i due malviventi trascinarono la vittima in camera da letto e la legarono alla spalliera con alcuni indumenti. Dopo aver messo a soqquadro gli ambienti dell’abitazione, sottratto monili, alcuni dei quali anche preziosi ricordi matrimoniali, bigiotteria e fedi nuziali, i due stranieri si ricongiunsero con il terzo complice rimasto in attesa poco fuori dall’abitazione ed a bordo di una vettura fecero appena in tempo ad uscire dal cancello della villa quando vennero intercettati da due pattuglie di Polizia. A distanza di poco più di un mese, oggi, i poliziotti hanno tratto in arresto Cassarà, ritenuto il “basista” della banda. Cassarà si sarebbe occupato di reclutare personalmente i due rumeni ed indirizzarli alla rapina, dando loro importanti indicazioni su orari e circostanze propizie al blitz. Secondo gli accordi, durante la rapina, Cassarà avrebbe orbitato in luogo non distante dalla villetta presa d’assalto, pronto ad intervenire per “scortare” i complici in luogo sicuro. A Cassarà i poliziotti sono giunti grazie all’analisi del traffico telefonico dei tre rapinatori arrestati tenutisi più volte in contatto con il loro referente.
Palermo
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