Bip mobile in crisi fra black out tecnico, fallimento o truffa all'italiana. Ma chi ne paga le conseguenze? Continua il disagio di circa 220 mila utenti del noto gestore mobile virtuale bip mobile che, poco prima dello scadere dello scorso anno, si sono ritrovati impossibilitati sia nelle effettuare che ricevere chiamate ed sms. Inutili i contatti al centro assistenza che non riesce a smaltire la mole di contatti, lasciando in attese interminabili gli, ancora per poco clienti, bip mobile. Al timone dell’azienda, come fondatore ed amministratore delegato, un nome abbastanza conosciuto nel mondo della telefonia mobile, Fabrizio Bona. Il manager dopo aver militato in tutte le compagnie di telefonia mobile italiane ed essendo stato licenziato proprio da Tim, nel 2012 ha presentato la nuova compagnia di comunicazione low cost, garantendo un milione di clienti dopo solo un anno ed un break-even fissato a 700.000 clienti Ma la verità è un'altra. Perché dopo un anno di attività i clienti sono solamente poco più di 200 mila e secondo dati certificati, esiste una controversia tra H3g (fornitore del servizio e quarto gestore nazionale) e telogic (azienda danese che gestisce altri operatori virtuali di cui bip mobile è l'unico cliente con gravi insolvenze). Quindi in un gioco dove la trasparenza viene messa da parte in cambio di tante scatole cinesi. In sintesi, Bip mobile propone offerte e prezzi vantaggiosi low cost, ma non paga i fornitori del servizio che non perdono tempo a sospendere immediatamente il servizio a tutti gli utenti; pur trascurando una normativa che, a tutela del cliente, obbliga i gestori ad un preavviso di 30 giorni in caso di sospensione del servizio, in modo da lasciare il tempo utile per poter cambiare gestore e non perdere il proprio numero. Anche a Monreale si sono verificati tanti disagi. Non solo per i clienti, ma anche per i rivenditori che si sono visti ritornare indietro tutti i clienti della bip mobile. Abbiamo tentato di contattare anche noi il servizio clienti, ma ad oggi nessuna risposta a parte un "a presto riprenderà il servizio" scritto sulla pagina Facebook ovviamente prima che venisse oscurata anche quella. Seguiranno risvolti.