Hanno occupato simbolicamente la Sala Rossa del municipio. I forestali, adesso, chiedono rispetto, ma soprattutto attenzione. Per la loro situazione lavorativa che sta degenerando. A rischio ci sono 24 mila persone in tutta l’isola. Solo 500 a Monreale. 500 famiglie che rischiano di rimanere senza alcuna entrata economica. Visto che la loro situazione, ancora, è dubbiosa. Sul piatto, come spiega Maurizio Grosso, segretario generale del movimento braccianti e forestali – Sifus ci sono due possibilità. Ma entrambe a tinte scure per gli operai. La prima prevede quello che è stato definito “rischio certo”. “In pratica il presidente Crocetta – spiega Grosso – vuole tornare “all’antica”, portando le giornate di lavoro a 78, 101 e 151. Mentre nel 2011 gli operai hanno lavorato 101, 151 e 180 giorni”. Il presidente Crocetta, in sostanza, vuole far rispettare quanto previsto dalla legge 14/2006. Ma c’è anche un rischi paventato. Infatti, nonostante la diminuzione, il lavoro degli operai forestali resta molto in bilico. Visto che ancora non è stato accettato il mutuo di 330 milioni di euro che servirà a pagare agli operai il numero di giornate lavorative. “Qui stiamo giocando con la vita di molte famiglie – tuona Grosso -. Noi chiediamo un incontro con Crocetta per spiegargli che abbiamo già trovato la soluzione”. E la soluzione è una legge di iniziativa popolare che ha raccolto oltre 25 mila firme in pochi giorni che permetterà ai forestali di lavorare tutto l’anno e di essere stabilizzati, mentre al territorio di avere una forza lavoro extra che potrà occuparsi, in tutti i dodici mesi, di riassetto e consolidamento idrogeologico del territorio, di bonifica e pulizia idraulico-fluviale dei letti del fiume, dei laghi e dei torrenti (A Monreale, per esempio sono centinaia i torrenti, ndr), di pulizia dei cigli stradali, di gestione dei boschi e dei parchi per poterli rendere fruibili al pubblico. Ma i soldi? “Molto semplice – spiega Grosso – Intanto sarà utilizzato il personale già in organico, sfruttando le professionalità già acquisite sul campo. La Regione stanzia in bilancio 386 milioni di euro (per pagare i forestali nei loro giorni di lavoro la Regione ha versato 420 milioni lo scorso anno, ndr), istituisce un accordo con l’Inps per trasferire un apposito capitolo di spesa da 110 milioni di euro e, per il riassetto ed il consolidamento idrogeologico del territorio, trasferisce dai fondi Fas, già disponibili, 400 milioni di euro”. L’occupazione delle amministrazioni comunali è solo simbolica. Visto che gli operai nel pomeriggio lasceranno le stanze. Ma desiderano che i sindaci si schierino al loro fianco, segnalando le notizie alla prefettura ed alla Regione per fare in modo che Crocetta ritorni sulla questione. Alla riunione, oltre al consigliere Mimmo Vittorino, era presente l’assessore Salamone: “Faremo una mozione in consiglio comunale – dice l’assessore -. Ci sembra una situazione estremamente delicata che non va sottovalutata. Non abbiamo forza lavoro che si possa occupare del nostro territorio. Ed abbiamo una situazione, almeno per il rischio idrogeologico, molto pericolosa. Seguiremo con attenzione questa vicenda. E poi siamo toccati personalmente da questa situazione. Visto che 500 famiglie monrealesi rischiano di finire sul lastrico”.
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