Attendevano che le vittime, tutte individuate tra gli autotrasportatori e i corrieri, fossero impegnate nelle operazioni di scaricamento della merce dal mezzo, per poi aggredirle sotto la minaccia di armi da fuoco, rapinandoli del contante e del carico. Nella nottata del 3 settembre i Carabinieri della Stazione di Ficarazzi, coadiuvati da quelli di Bagheria e Palermo, e soprattutto con il decisivo supporto di un’unità cinofila anti esplosivi del Nucleo di Palermo, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Termini Imerese per il reato di rapina aggravata e continuata in concorso, traendo in arresto Domenico Lo Verso, classe “64” e Giuseppe Zarcone, classe “77”, entrambi residenti nel capoluogo palermitano, nel quartiere Bonagia. Le indagini, svolte dai militari sotto la direzione di Bruno Brucoli Sostituto PM presso la Procura della Repubblica di Termini Imerese, hanno consentito di dimostrare la piena colpevolezza dei due in merito a due rapine a mano armata – una delle quali nemmeno denunciata alle Forze dell’ordine da parte della vittima, per timore di ritorsioni – commesse nei mesi di aprile e maggio 2014, rispettivamente in Bagheria e Ficarazzi, ai danni di due autotrasportatori, ai quali era stata asportata merce e contanti, per un valore complessivo di 3 mila euro circa. Determinante, nella fase esecutiva del provvedimento, è risultato il supporto dell’unità cinofila anti esplosivi – il pastore tedesco pluridecorato “Lillo” – in grado di rinvenire, nel corso della perquisizione domiciliare a carico di Zarcone, le armi utilizzate per i colpi, ovvero: 4 pistole scacciacani, alcuni proiettili esplosi, una pistola giocattolo modificata cui era stato rimosso il tappo rosso, ed una carabina winchester cal. 44, risultata asportata nel mese di novembre 2013 a Ventimiglia di Sicilia. Per quanto rinvenuto e posto sotto sequestro, Zarcone è stato dunque tratto in arresto in flagranza anche per i reati di detenzione abusiva di armi, ricettazione e alterazione di armi da fuoco, con convalida della misura presso il Tribunale di Palermo, e successiva traduzione dei due arrestati presso la casa circondariale “Cavallacci” di Termini Imerese. Sono ora in corso serrati accertamenti finalizzati a ricostruire, anche con il supporto delle vittime, analoghi episodi criminosi verificatisi negli ultimi tempi nell’area.