Agenti della Polizia di Stato appartenenti alla sezione “Antirapina” della Squadra Mobile di Palermo hanno tratto in arresto Antonino Lotà, 24enne di via Altofonte, ritenuto responsabile di ben 6 assalti ad uffici postali, compiuti nel breve volgere di due mesi circa. I poliziotti hanno così dato esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Palermo, Ettorina Contino. Lotà, dal 12 gennaio al 28 febbraio 2013, aveva realizzato una lunga serie di assalti, prendendo di mira diverse filiali postali, anche localizzate in distanti punti geografici cittadini, ma accanendosi, in particolare, sulla filiale di via Gaspare Palermo. A volto scoperto e con una sfrontatezza degna di un rapinatore di lungo corso, Lotà replicava gli assalti anche nelle modalità, entrando nelle filiali, tranne che in un solo caso, in orario di apertura, a volto scoperto, scavalcando clienti in attesa ed arraffando quanto più denaro custodito nelle casse. Le rapine contestate al Lotà sono le seguenti: il 12 gennaio 2013 alla filiale di via Gaspare Palermo. Questo è l’unico assalto nel quale il malvivente ha fatto ingresso nei locali postali in orari di chiusura al pubblico. Lotà ha finto di dover effettuare una consegna e si è fatto sbloccare le porte d’ingresso. La rapina ha fruttato 10 mila euro; il 30 gennaio 2013 alla stessa filiale. Lotà in questo caso, in orario di apertura al pubblico, spintonava i clienti, scavalcava l’assito di cassa e depredava 900 euro circa; l’8 febbraio 2013 alla filiale postale di via Antonio Ugo. Con le stesse modalità dell’ultima rapina, faceva un bottino di 600 euro circa; il 20 febbraio 2013 alla filiale postale di via Toti. In orario di apertura, Lotà faceva un bottino di circa 800 euro; il 26 febbraio 2013 nuovamente alla filiale di via Gaspare Palermo. In orario di apertura, si impossessava di circa 600; il 28 febbraio 2013 alla filiale di via Nicastro dove, con le solite modalità, faceva un bottino di 800 euro circa. Lotà, all’epoca delle rapine privo di precedenti penali e di polizia e quindi uno sconosciuto per i poliziotti che hanno avviato le indagini, è stato identificato dagli agenti dell’ “Antirapina” grazie ad indagini classiche che hanno scandagliato il sottobosco della criminalità palermitana legata alla specificità del reato contestato. Alcuni degli assalti compiuti, infatti, sono stati ripresi dalle telecamere interne degli istituti che hanno immortalato il volto di Lotà. I poliziotti, sulla base del volto indicato dalle telecamere, hanno così effettuato un accurato screening dei malviventi del settore e sono riusciti ad attribuire a quel volto il nome dell’odierno arrestato. Ipotesi, quest’ultima, rafforzata dagli esiti dei rilievi condotti dalla Polizia Scientifica in relazione alle impronte raccolte all’interno di uno degli uffici postali depredati ed appartenenti al Lotà stesso. Lotà risulta recluso presso la locale casa circondariale.