Anni di processo, di spese legali pagate di tasca propria. Fino alla sentenza: assolto con formula piena e risarcimento danni in suo favore da parte del Comune. Sembra tutto facile, ma non è così. Visto che un dipendente comunale, G.Z., si è visto costretto a sostenere due cause contro il Comune: nella prima era stato accusato di manomissione di atto pubblico, omissione di atti di ufficio e truffa. Per gli ultimi due capi di accusa, il giudice ha archiviato subito. Mentre per la manomissione di atti di ufficio, G.Z. ha affrontato un processo iniziato nel 2006 e terminato nel settembre 2011 che lo ha completamente scagionato e che ha obbligato il Comune a risarcire i danni e pagare le spese legali: totale 3.500 euro circa. Nel secondo caso il dipendente ha chiamato in causa il Comune per il mancato pagamento delle indennità che gli spettavano. Indennità che il giudice gli ha riconosciuto e, con una sentenza emessa nel marzo 2009, ha obbligato al Comune a versare al dipendente circa 6.000 euro. Ma, nonostante le varie richieste (7 dicembre 2011, 13 novembre 2012, 12 aprile 2013 e quella del sindacato il 29 maggio 2013), dagli uffici fanno orecchie da mercante. Eppure il mandato di pagamento è già pronto e datato 29 gennaio 2013. Ed, inoltre, la legge prevede che in caso ci siano pagamenti da effettuare in favore dei dipendenti comunali, questi abbiano l'assoluta priorità. Ma la situazione rimane bloccata nelle stanze dei dirigenti comunali. Che non autorizzano il pagamento, chiedendo, come ci rivela lo stesso dipendente che preferisce mantenere l'anonimato "di rinunciare a qualcosa per essere pagato". Il Comune, in realtà, avrebbe potuto risolvere tutto "in casa propria", senza dover pagare i legali ed affrontare un porecesso. "Nel primo caso sarebbe bastata un'indagine interna – dice il dipendente -, nel secondo un accordo tra me ed il dirigente, visto che si sapeva che le spettanze erano dovute. Invece, hanno preferito affronatare un processo". Di certo c'è che il dipendente comunale ha dovuto pagare di tasca propria gli avvocati ed ancora aspetta un risarcimento dovuto con tanto di sentenza. Nessuna replica è stata fornita dall'amministrazione comunale.