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Da oggi è ufficiale: addio Province. Ecco i Liberi consorzi

Da oggi è ufficiale: le Province non esistono più. La Legge, infatti, che regolamenta la riforma delle Province è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Via le Province, dunque, in arrivo i “Liberi consorzi comunali”. Proprio alle amministrazioni comunali, adesso, è demandata una scelta fondamentale ed importante: far parte di un altro consorzio, oppure aderire alle Città metropolitane (Palermo, Catania e Messina). I Liberi consorzi sono aggregazioni di enti locali con un numero minimo di abitanti pari a 180 mila. Per i comuni sei mesi di tempo per decidere cosa fare. Ma servirà una delibera approvata dai due terzi del Consiglio comunale ed un referendum confermativo. Nel frattempo i consorzi manterranno le prerogative delle vecchie Province e continueranno ad operare nelle stesse sedi sotto la guida di un commissario. In futuro, alla guida dei Liberi Consorzi ci sarà un’assemblea, un presidente ed una Giunta, che eserciteranno le proprie funzioni a titolo gratuito, mentre le spese di trasferta sono a carico dei Comuni di appartenenza. In ogni caso si tratta di organi di secondo livello non eletti dunque direttamente dai cittadini. L’assemblea in particolare è formata dai sindaci del consorzio che, assieme ai consiglieri comunali, eleggono il presidente. La giunta invece è composta da otto assessori che vengono scelti dal presidente. Palermo, Messina e Catania, invece, diventano città metropolitane. Includeranno nel loro territorio anche i comuni del comprensorio. A governarle saranno la Conferenza metropolitana composta dai sindaci dell’area, il sindaco metropolitano e la giunta metropolitana. Anche questi organismi di secondo livello e quindi non eletti dai cittadini.. Ancora, però, non sono state stabilite le modalità di elezione e di quanti elementi sarà composta la conferenza. Se ne saprà di più fra sei mesi. Le città metropolitane, assieme ai liberi consorzi, avranno funzioni di coordinamento, pianificazione, programmazione territoriale, ambientale, di trasporto e di sviluppo economico. Ma il dettaglio delle funzioni verrà comunque chiarito entro sei mesi nel momento in cui la Regione ratificherà tutti i consorzi che si saranno formati dopo le variazioni decise dai Comuni. Il presidente Crocetta, intanto, è soddisfatto. Visto che è stato stimato un risparmio immediato di 50 milioni di euro, grazie anche alla cancellazione di circa 350 poltrone tra eletti e amministratori e di sedi dismesse. Il Comune di Monreale conoscerà il suo destino fra sei mesi, di certo dopo le elezioni. Ma è molto probabile che la scelta più semplice sia quella di legarsi alla città metropolitana di Palermo. Difficile ipotizzare Liberi consorzi con i comuni limitrofi…

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