Agenti della Polizia di Stato appartenenti alla sezione “Antirapine” della Squadra Mobile di Palermo hanno tratto in arresto Matteo Tinì, 29enne di Palermo, poiché responsabile di quattro rapine compiute ai danni di tre agenzie del Monte dei Paschi di Siena. Tinì, nel breve arco di tempo di tre mesi, ha compiuto quattro rapine nei confronti di tre filiali della Monte dei Paschi di Siena. Praticamente identiche le modalità dei quattro assalti. Tinì, fidando eccessivamente nel suo stato di incensuratezza, a volto scoperto, faceva accesso ai locali delle filiali bancarie, scavalcava l’assito di cassa, minacciava i dipendenti ed otteneva un facile e cospicuo bottino, stimato complessivamente per le rapine contestate in oltre 20 mila euro. Le rapine contestate a Tinì sono quella del 20 giugno scorso alla Monte dei Paschi di Siena, agenzia palermitana di via Zancla che ha fruttato circa 10 mila euro, quella portata alla stessa agenzia lo scorso 12 agosto fruttata circa 4 mila euro, quella portata alla filiale di Bagheria-Aspra dello stesso gruppo bancario compiuta lo scorso 20 settembre fruttata circa 5 mila euro ed, infine, quella portata il 27 settembre in danno della Monte dei Paschi palermitana di via Libertà fruttata 3,6 mila euro. Tutte le agenzie assaltate sono munite di sistema biodigit. Il sistema di sicurezza ha costretto Tinì, in relazione ad ogni assalto, ad imprimere le sue impronte sull’apposito sistema di registrazione. In ragione dell’assenza di precedenti penali e di polizia del malvivente, all’epoca delle rapine e dell’avvio delle indagini degli investigatori, Tinì è riuscito a farla inizialmente franca. L’unico dato investigativo in possesso degli agenti era che a compiere i quattro assalti fosse stata la stessa persona che non risultava però censita negli archivi della Polizia Scientifica. Negli scorsi mesi, in una distinta indagine relativa ad altre rapine ad istituti bancari, Tinì è stato tratto in arresto e fotosegnalato. I poliziotti sono così venuti in possesso delle impronte del malvivente che, confrontate con quelle lasciate dal rapinatore degli assalti oggi contestati, hanno consentito di dare un nome ed un volto al rapinatore seriale. Tinì, lo scorso 26 luglio, si era reso protagonista della manifestazione inscenata da alcuni esercenti della zona di Piazza San Domenico e degenerata in atti di violenza nei confronti degli arredi urbani della piazza . Per quella vicenda Tinì, insieme ad altre 18 perone, era stato denunciato dalla Digos della Questura di Palermo per manifestazione non preavvisata all’Autorità Provinciale di Pubblica sicurezza, deturpamento di cose altrui ed interruzione di pubblico servizio.