Castellammare si stringe intorno alle vittime di Lampedusa

Annalisa Ferrante

Cronaca

Castellammare si stringe intorno alle vittime di Lampedusa
Una commovente cerimonia per rendere omaggio alle 29 vittime che saranno ospitate nel cimitero cittadino

18 Gennaio 2016 - 00:00

Lacrime. Quelle versate da Giulio, ristoratore castellammarese di origini tunisine, che leggendo la preghiera del Corano, non è riuscito a trattenersi. L’Imam che era atteso non è arrivato e Giulio ha dovuto parlare a ventinove suoi fratelli, la maggior parte eritrei, tumulati nel cimitero di Castellammare. Venti sono morti il 3 ottobre, nove, invece, hanno perso la vita il 13 ottobre, mentre cercavano di raggiungere le coste siciliane. Non ha trattenuto le lacrime neanche il sindaco Nicolò Coppola: “Si avvicina la commemorazione dei defunti- ha detto- portate i fiori anche a questi nostri fratelli che non hanno nessuno qui”. “Un gesto di solidarietà della mia città, che serve anche per dare accoglienza ai vivi. Occorre fare qualcosa di più per loro, per esempio per quelli che stiamo ospitando a Castellammare, che sono oltre 50”. I ragazzi delle scuole hanno adagiato dei fiori in ognuna delle tombe numerate e senza nome, tranne una. Il Corano e la Bibbia. La preghiera di Don Fabiano Castiglione: “tra loro potrebbero essere anche cristiani-cattolici, ma tutti apparteniamo alla stessa terra e da questa deve nascere la solidarietà. Sono nostri fratelli senza nome, ma il loro nome è scritto nei cieli”. (Nella foto Giulio, ristoratore tunisino, ritratto mentre legge la preghiera del Corano, con lui il sindaco Nicolò Coppola e Don Fabiano Castiglione)

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