Carini, le mani della mafia sull'edilizia, sequestrato un terreno del valore di 4 milioni di euro

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Carini, le mani della mafia sull'edilizia, sequestrato un terreno del valore di 4 milioni di euro
Apparteneva a Salvatore Cataldo, arrestato nel 2010 nell'abito dell'indagine "Addio Pizzo 5"

18 Gennaio 2016 - 00:00

L’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Palermo ha eseguito un provvedimento di sequestro a carico di Salvatore Cataldo emesso dal locale Tribunale sez. M.P. Tale provvedimento ha accolto la richiesta di applicazione di misure ablative, formulata dal Questore di Palermo in pregiudizio di Cataldo, riguardante un vasto terreno già lottizzato sito nel Comune di Carini sul quale, secondo la convenzione stipulata con l’Ufficio Tecnico in adesione ad un progetto edilizio, sarebbero dovute sorgere 12 ville bifamiliari e due ville quadrifamiliari. Già il considerevole valore del ”nudo” appezzamento di terreno, stimato in 4 milioni di euro circa lascia intendere il business che si sarebbe potuto realizzare con la successiva edificazione. Le indagini patrimoniali hanno permesso di individuare e sequestrare un ampio appezzamento di terreno edificabile già lottizzato ed in convenzione con il Comune di Carini del valore di  4 milioni di euro. L’attività di analisi ed approfondimento svolta dall’Ufficio Misure di Prevenzione  su alcuni documenti, rinvenuti in fase di esecuzione del primo provvedimento di sequestro eseguito a carico del proposto, ha svelato l’esistenza di un grosso affare immobiliare concluso tra Cataldo e  gli eredi di Pietro “Peter” Vitale. Quest’ultimo ed il fratello maggiore Paolo erano mafiosi di primo piano nella Detroit partnership. His brother Paul was a vice boss who controlled the highly popular Greektown district in Detroit, Michigan. Insieme al fratello Paul ed al genero Joseph Barbara Jr. ha costituito la “Tri-County Sanitation”, portando la mafia di Detroit nel settore igienico-sanitario della città. Under this company the Detroit outfit would gain a monopoly over the refuse business that would last for the next 30 years. Con questa attività la squadra di Detroit avrebbe ottenuto il monopolio del business dei rifiuti che sarebbe durato per 30 anni. Vitale was made a capo of the Detroit crime family in the 1970s and died of natural causes in 1997.Vitale fu fatto capo della famiglia criminale di Detroit nel 1970 ed è morto per cause naturali nel 1997.He was the Father-in-law of Joseph Barbara, Jr.. Along with Barbara, Jr. and his brother Paul, he formed Tri-County Sanitation, leading the Detroit mafia into the City's sanitation industry. La strategia messa in atto da Cataldo si è concretizzata nell’acquisto del terreno in argomento attraverso la sottoscrizione di un contratto preliminare di compravendita e di un successivo contratto definitivo di trasferimento di proprietà, entrambi perfezionati dal pagamento dell’intero prezzo di vendita, così come documentato dalle ricevute dei bonifici bancari effettuati; tali contratti non sono però mai stati né registrati né trascritti, in maniera tale da far risultare, dal punto di vista esclusivamente formale, la proprietà del terreno ancora in capo agli eredi del boss Vitale. L’unica conseguenza legale derivante dalla mancata trascrizione del trasferimento di proprietà del bene, e cioè l’inopponibilità a terzi in buona fede di tale trasferimento, non  ha mai rappresentato un  rischio per il proposto alla luce della sua solida e qualificata posizione in seno all’organizzazione mafiosa denominata Cosa Nostra, soprattutto se paragonata invece alla possibilità di subire provvedimenti ablativi da parte dell’Autorità Giudiziaria, ovvero azioni di rivalsa da parte dei creditori. L’attività investigativa ha seguito lo sviluppo naturale di questa strategia anche attraverso l’analisi di una fitta rete di corrispondenza  fra gli eredi Vitale, per inciso tutti residenti a Detroit, per il tramite di intermediari ed il reale proprietario del bene in argomento, Cataldo; quest’ultimo, secondo i suoi piani, sarebbe rimasto dietro le quinte fino alla fase di realizzazione delle ville, facendo il suo ingresso sulla scena soltanto all’atto di stipula dei contratti di vendita delle stesse, procedendo contestualmente alla registrazione del proprio titolo di proprietà e alla vendita delle residenze della cui realizzazione sarebbe stato il regista occulto. L’evoluzione dell’affare è stata interrotta in seguito all’arresto di Cataldo avvenuto nel dicembre del 2010. Il coinvolgimento di Cataldo nelle dinamiche della criminalità organizzata è infatti  emerso chiaramente, nel corso delle indagini svolte dalla Squadra Mobile di Palermo, dalle rivelazioni dei collaboratori di giustizia Francesco Briguglio e Gaspare Pulizzi, che hanno riferito in ordine al rapporto consolidato e qualificato intrattenuto dallo stesso con i fratelli Pipitone, esponenti di vertice della famiglia mafiosa di Carini. Il convergente apporto dichiarativo di Pulizzi e di Briguglio ha fornito gli elementi necessari a qualificare l’inserimento organico di Cataldo nel contesto associativo criminale e ad evidenziare il contributo dallo stesso stabilmente prestato all’organizzazione. Da tali rivelazioni è scaturita l’indagine denominata “Addio Pizzo 5”  che ha portato all’arresto del proposto nel 2010, unitamente ad altre 62 persone. Il profilo criminale di cataldo è stato delineato attraverso il suo coinvolgimento  nelle attività connesse all’occultamento del cadavere di Giovanni Bonanno, un associato vittima della “lupara bianca, i cui resti verranno ritrovati nei primi mesi del 2008 in un terreno di proprietà di un’impresa di costruzione di proprietà di Cataldo. I predetti collaboratori hanno riferito inoltre del suo coinvolgimento nelle attività estorsive della famiglia di Carini e della partecipazione attiva al feroce duplice omicidio Failla/Mazzamuto avvenuto presso la sua abitazione in via dei Limoni 14 a Carini, su ordine di Salvatore e Sandro Lo Piccolo. L’attività investigativa dell’Ufficio Misure di Prevenzione Patrimoniali della Questura di  Palermo congiuntamente al Comando Provinciale di Palermo della Guardia di Finanza, già nel 2012, aveva consentito di procedere, sempre nei confronti di Cataldo, al sequestro di un ingente patrimonio costituito da 27 immobili, tra cui due sontuose ville, aziende edilizie e commerciali, conti correnti ed oltre 17 mezzi tra auto camion e moto per un valore di oltre 13 milioni di euro. Oggi il sequestro dell’ampio appezzamento di terreno ammonta a quattro milioni di euro.

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