Se non è una favola, poco ci manca. Protagonista il giovane attaccante del Sassuolo, Domenico Berardi. Che ieri sera ha vissuto un momento di grande euforia che potrebbe essere trampolino di lancio importante, per una carriera che si profila ricca di soddisfazioni. Berardi, nato a Cariati in provincia di Cosenza, l’1 agosto 1994. La Juventus lo acquista dalle giovanili del Cosenza all'età di 16anni e dopo una trafila nelle giovanili della compagine torinese, lo manda in prestito al Sassuolo che lo fa debuttare in serie B contro il Cesena, nella gara vinta 3 – 0. L’1 settembre 2012, il giovane attaccante calabrese, segna ai corregionali del Crotone, la sua prima rete tra i professionisti ed a fine campionato, sono le sue 11 reti in 37 partite disputate, a portare il Sassuolo, per la prima volta nella sua storia, in serie A. Nella massima serie, il Sassuolo, come previsto, stenta e si trova invischiato nella lotta per non retrocedere, ma Domenico Berardi fa la sua parte. Il giovane attaccante che la Juve ha lasciato in "prestito con diritto di riscatto", alla neo-promossa Sassuolo, segna la sua prima rete in serie A il 6 ottobre 2013 contro il Parma, rete comunque che non serve a far vincere la sua squadra, sconfitta per 3-1. Contro il Bologna la sua seconda rete in serie A e la storica prima vittoria nel calcio che conta del piccolo ma coriaceo Sassuolo. Il 2 novembre 2013, la gioia impensabile di rifilare tre goal alla Sampdoria nella roccaforte di Marassi e l'importante sigillo sulla vittoria del Sassuolo per 3-4. L'apoteosi ieri sera in casa contro il Milan: la data del 12 gennaio 2014, resterà sicuramente impressa nella mente del calciatore; Berardi, nonostante si trovi al cospetto di campioni come Kakà, Balotelli e Robinho, rifila ben quattro goal al Milan di Allegri, mettendo in bilico la panchina del mister rossonero Allegri. Berardi è il giocatore più giovane, dopo Silvio Piola, ad aver realizzato un "poker" in una partita di serie A ed è l'unico giocatore della storia ad aver segnato quattro goal al Milan nella stessa partita. Che sia nata una nuova stella, un nuovo Paolo Rossi?