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Arcidiacono pensa "in grande": "Abbiamo il diritto di governare questa città"

Alberto Arcidiacono è pronto. “Abbiamo il diritto di governare e loro, inteso come la vecchia politica, hanno il dovere di farcelo fare”. Idee chiare, parole dosate e precise. Parla del suo programma in maniera semplice e senza parole difficili. Analizza il contenuto e spiega il perché di determinate scelte. Arcidiacono, lei dice che cambiare Monreale è facile. Basterebbe escludere qualcuno. Come si fa? “Significa rendere di nuovo attive tutte quelle persone che oggi lamentano disagi economici, ma che non hanno il coraggio di lasciare il mondo che io definisco degli “ignavi”. Il nostro obiettivo è fare in modo che tutti abbiamo un ruolo all’interno di questo cambiamento. Cercheremo di coinvolgere più persone possibili”. Oggi Monreale si trova in una grave situazione di dissesto, mi permetta di dire, in tutti i sensi, sia economico che culturale. Eppure lei fa ancora parte di questa amministrazione… “È vero, ma bisogna valutare bene il mio ruolo all’interno dell’amministrazione. Non ho mai fatto parte del ruolo attivo del Comune, inteso come Giunta comunale, ma sono stato quella figura super partes in grado di saper valutare se emendare o meno alcune decisioni proposte sia dalla Giunta che dal consiglio comunale. In questo, credo di aver svolto sempre bene il mio lavoro nell’interesse dei cittadini”. Come giudica l’operato di Filippo Di Matteo? “Addossare le colpe solo al singolo è sbagliato. Monreale si trova in queste condizioni a causa di una scellerata gestione che si protrae da oltre 20 anni, fatta di persone che non hanno mai avuto a cuore il bene di questa città. Ecco, credo che nel mio gruppo, tutti abbiano compreso che serve davvero essere proiettati a pensare il bene comune di Monreale per fare cose eccellenti. Ritengo, però, che non si debba pensare solo ad un risanamento dei conti, ma cominciare a parlare di crescita. Finora si è solo pensato ai conti ed al risanamento. Ora, con la delibera (la numero 11 del 2013, ndr) già approvata, che prevede un piano di riequilibrio pluriennale, quindi i bilanci in pratica già approvati dal 2013 al 2022, grazie ad un eccezionale operato degli uffici comunali, ci concentreremo sulla crescita. È possibile, pure, che il disequilibrio finanziario possa chiudersi in 6/7 anni. In ogni caso, l’amministrazione è tornata a saldare i suoi debiti. E se prima si pagava dopo tre anni, siamo arrivati a 120 giorni, con l’obiettivo di scendere ancora. Questo significa che adesso possiamo tornare a richiedere servizi parlando di nuovo con i fornitori”. È chiaro che, però, bisogna parlare di cose concrete. Nel suo programma ha dato ampio spazio alla questione turismo. Come si possono invertire alcune tendenze qui a Monreale? “Intanto il nostro programma è stato suddiviso in varie macro-aree. Questo per far comprendere ai nostri concittadini l’importanza che il nostro gruppo ha dato ad ogni singola criticità. Per quanto riguarda il turismo, noi abbiamo studiato alcuni modi per incoraggiare il flusso turistico nella nostra cittadina. Stiamo cercando di capire, cosa spinge i turisti a venire a Monreale, a parte il Duomo. Uno studio che ci consentirà di stabilire alcune strategie per aumentare i tempi medi di permanenza qui a Monreale ed, anche, di abbassare l’età media del turista, oggi molto elevata, immaginando attività che coinvolgano i giovani.Lo faremo grazie alla consulta degli operatori del turismo ed ad una rimodulazione della tassa di soggiorno, che permetta alla nostra cittadina di diventare più attrattiva. Inoltre, stiamo cercando partneriati con aziende di trasporto, sia urbano che extraurbano, per costruire una rete di trasporti ad hoc che consenta di raggiungere Monreale in maniera facile e veloce. Immaginiamo anche dei percorsi turistici specifici all’interno del nostro comprensorio, ricco di tesori da guardare, ma poco valorizzato”. Quindi, immagino, che avrà pensato anche alla chiusura delle piazze? “Si, ma non nel senso in cui si discute per ora. Noi abbiamo valutato il discorso solo da un punto di vista dell’inquinamento e del danneggiamento, proprio a causa delle polveri sottili, dei monumenti. La chiusura, quindi, sarà pensata per un beneficio di salute e di conservazione del Duomo e dei Monumenti”. La vicenda rifiuti, forse, è quella più sentita dai monrealesi. Servizi scadenti e tassa elevatissima. Cosa prevede il suo programma? “Intanto, come ingegnere della Rap di Palermo che si occupa di raccolta differenziata, posso dire che il problema principale è la quantità di rifiuti che si produce all’origine. Quindi, la soluzione, oltre alla raccolta differenziata, della quale non si può fare a meno, è la riduzione della produzione dei rifiuti. Il concetto è semplice: meno rifiuti produco, meno ne raccolgono gli operatori, meno ne porto in discarica, meno pago: così si riduce anche la tassa sui rifiuti. Credo che, in maniera semplicistica, nel giro di 18 mesi, Monreale può arrivare a punte di raccolta differenziata vicine al 60 per cento. Oggi siamo poco sopra il 3. Per quanto riguarda la tassa, ho già detto che la diminuzione dei costi del servizio è fondamentale: lo si fa certamente con l’abbattimento dei costi di discarica, ma anche con i contributi dei consorzi che recuperano i materiali differenziati. A Palermo funziona così e d il nostro gruppo serve già 100 mila palermitani che fanno la raccolta in maniera efficace. Perché ci siamo ridotti così? Ognuno di noi dovrebbe ricordarsi bene cosa è successo negli ultimi 20 anni e chi ha contribuito a questo sfacelo. I nomi li conosciamo tutti… Per quanto riguarda la differenziata, stiamo valutando con molta attenzione la realizzazione di un impianto di separazione dei rifiuti che si chiama “arrowBio”, che sfrutta la capacità di galleggiamento degli oggetti per separare i vari materiali. Non inquina e produce solo il 10 per cento di residuo inerte”. Va molto di moda il termine “spending review”, cioè abbattimento dei costi, soprattutto quando si parla di politica. Lei come la vede? “In realtà sappiamo benissimo che a Monreale la politica non costa molto: i consiglieri sono tra i meno pagati dell’Italia, così come il Sindaco e gli Assessori. È chiaro che c’è qualcosa che non va. La questione dirigenti, per esempio, fatta emergere dal vostro Giornale, va affrontata. Ci occuperemo di una riorganizzazione degli uffici, intanto, cercando di far fare a tutti i dipendenti il lavoro per cui sono stati assunti. L’obiettivo è quello di realizzare “in aus”, cioè da soli, tutti i servizi primari. Contiamo di ridurre del 10 per cento le spese di servizi nei primi tre anni”. A Monreale il randagismo esiste, oppure è un’invenzione dei giornalisti? “Esiste, eccome. Tanto che il nostro programma dedica un capito apposito a questa vicenda che ha del vergognoso. Intanto prevediamo una convenzione immediata con i rifugi censiti della Sicilia. Il più vicino si trova ad Isnello. Ma la nostra idea è quella di concedere, a chi adotta un cane randagio, lo sconto del 50 per cento sulla tassa dei rifiuti. Costruire un canile? L’idea c’è, ma è presto per parlarne”. Sulle frazioni che mi dice? “Intanto cercheremo di affrontare le problematiche storiche che sono parcheggiate nei cassetti da anni. Mi riferisco al collettore fognario di Pioppo, per esempio. E proprio a Pioppo la materna di via Polizzi sarà assolutamente riqualificata. A San Martino, riporteremo le normali condizioni igieniche/sanitaria dignitose di un simile posto, oltre all’apertura di una delegazione comunale. Per quanto riguarda Grisì, forse quella che soffre di più la lontananza da Monreale, ci occuperemo della sistemazione delle strade, in primis. Poi valuteremo altre criticità”. Mi ha fatto sorridere, non lo nego, il punto del programma in cui parla di uno skate-park. Non le sembra una di quelle promesse un po’ alla Cetto Laqualunque? “(Sorride, ndr). Esiste una vecchia politica ed una nuova, fatta di giovani con pensieri all’avanguardia. Lo skate-park no ce lo inventiamo noi. È un vecchio progetto pensato da un nostro amico che doveva essere realizzato con fondi europei a Palermo. Noi abbiamo pensato che questa struttura poteva inserirsi benissimo nell’ottica del progetto di rimodulazione dei flussi turistici a Monreale”. Immagino che avrà pensato al comandante della polizia municipale… “Assolutamente sì. Ma la polizia municipale sarà oggetto di una completa ristrutturazione dal punto di vista organico”. (LE FOTO SONO DI SIMONE MARCHESE) (INTERVISTA REALIZZATA CON FINALITA’ DI CAMPAGNA ELETTORALE IN VISTA DELLE PROSSIME AMMINISTRATIVE DEL 25 MAGGIO)

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