Appalti pilotati nella gestione dei rifiuti, arrestati 4 imprenditori ed un funzionario

Redazione

Palermo

Appalti pilotati nella gestione dei rifiuti, arrestati 4 imprenditori ed un funzionario
Agevolazioni negli appalti e mai nessun controllo

18 Gennaio 2016 - 00:00

Nella prima mattinata odierna,  la Polizia di Stato, al termine di un’indagine condotta dalla Squadra Mobile di Palermo, con la collaborazione della Squadra Mobile di Agrigento, ha dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare nei confronti di cinque soggetti accusati a vario titolo di corruzione nell’ambito dei procedimenti autorizzativi volti al rilascio/rinnovo delle autorizzazioni richieste per lo smaltimento dei rifiuti. Il provvedimento è stato emesso dal locale Ufficio GIP, su richiesta della Procura della Repubblica di Palermo. I destinatari dei provvedimenti restrittivi: un funzionario dell’Assessorato  Regionale al Territorio ed Ambiente con sede a Palermo, sottoposto alla custodia cautelare  in carcere e quattro imprenditori, un catanese, due agrigentini, un novarese con interessi economici nel messinese, nei confronti dei quali è stata disposta la misura degli arresti domiciliari. L’indagine, iniziata nel 2011 e protrattasi per due anni, è stata condotta dagli agenti della Sezione “Reati contra la Pubblica Amministrazione” della Squadra Mobile di Palermo, con l’ausilio di quella agrigentina, in considerazione del coinvolgimento nell’indagine di due imprenditori nativi e operanti in quel territorio, ed ha tratto spunto proprio da altra attività investigativa insistente in quel territorio.  Le indagini strutturatesi grazie ad attività tecnica di intercettazioni telefoniche ed ambientali nonché riscontri esterni (servizi di osservazione, pedinamento e acquisizioni documentali in atti), ha fatto emergere l’illecita attività del  funzionario regionale che forniva  i propri servizi “a pagamento”, anteponendo agli interessi pubblici, mere logiche di guadagno ed arricchimento personale. Si acclarava che il predetto, in ragione delle proprie funzioni pubbliche, era il destinatario di sistematiche regalie e di ingenti somme di denaro, da parte dei diversi imprenditori, i quali necessitavano della concessione di indispensabili autorizzazioni amministrative rilasciate dall’ufficio a cui è preposto lo stesso  Si è riscontrato che il settore amministrativo, nel cui ambito si sono svolte le indagini,  è caratterizzato da una stratificazione normativa e da un complesso e macchinoso apparato burocratico in cui le diverse fasi della procedura amministrativa hanno permesso al funzionario infedele di “giostrare” nella gestione delle procedure amministrative connesse al  rilascio dei provvedimenti,  finendo per agevolare gli imprenditori preservandoli anche dall’ordinaria attività di controllo e monitoraggio, da parte della PA, circa le modalità di gestione delle discariche e dello smaltimento dei rifiuti, consentendo loro di bypassare indenni gli stessi.  L’utilità ottenuta dagli imprenditori trova ragione nella “messa a disposizione” da parte del funzionario infedele, che si sostanzia, nel rilascio o nel rinnovo dei necessari provvedimenti autorizzativi, o comunque nel garantire una corsia preferenziale al relativo procedimento, nell’attività di consulenza tecnica sugli aspetti amministrativi che interessano i rapporti pubblico-privato, nell’attività di “intelligence”, concretizzatasi nell’avvertire l’imprenditore in caso di controlli “a sorpresa”, ovvero nell’anticipare il contenuto di riunioni e comunicarne successivamente gli esiti, nel garantire comunque all’imprenditore la continuità dell’esercizio dell’attività, e quindi la percezione degli introiti fatturati, anche nel caso in cui, per problemi tecnici, l’azienda avrebbe, invece, dovuto sospendere l’attività di trattamento e conferimento dei rifiuti in discarica.  Su quest’ultimo aspetto l’indagine si è avvalsa del contributo investigativo del Noe dell’Arma dei Carabinieri, competente in materia di reati ambientali e dei relativi profili tecnico-normativo.        Il quadro di corruttela venuto alla luce è senza ombra di dubbio caratterizzato da estremi di rilevante gravità, in quanto strettamente connessi alla salute pubblica e alla preservazione del territorio da gravi danni ambientali. Nel caso di specie, il pactum sceleris intercorso tra il funzionario e gli imprenditori, non si è caratterizzato per l’individuazione di uno o più atti contrari (alcuni dei quali sono stati comunque individuati),  ma piuttosto e soprattutto, costituisce il mezzo per arrivare ad un risultato complessivo contra legem favorevole a tutti i sodali coinvolti. In particolare l’indagine faceva emergere come in alcuni casi grazie a tali accordi illegali venissero conferiti in discarica rifiuti senza effettuare l’obbligatorio trattamento degli stessi durante i c.d. fermi impianti dovuti a guasti tecnici della discarica. In questi casi il gestore della discarica, non comunicando il fermo impianto alle autorità competenti  ed ai soggetti conferitori ( ATO, Comuni) percepiva illegalmente degli introiti che non gli sarebbero stati dovuti a fronte del necessario stop della discarica.  In sole due settimane di fermo impianto, grazie alla prezzolata opera del funzionario infedele, l’imprenditore catanese, coinvolto nell’inchiesta, è riuscito a guadagnare circa 700 mila euro,  che avrebbe perso, osservando le prescrizioni normative che impongono la comunicazione del guasto e la  conseguente sospensione del conferimento dei rifiuti.   In altre parole, il pubblico ufficiale si è “messo a disposizione”, si è cioè impegnato a fare il possibile per realizzare quanto dal privato di volta in volta richiesto, in vista del raggiungimento di un obiettivo a lui conveniente, accettando, quale corrispettivo, la promessa e poi l’erogazione di somme di denaro e/o altre utilità dagli imprenditori. Questi,  dal canto loro, erano alla continua ricerca di “scorciatoie burocratiche”, di volta in volta ritenute necessarie per l’esercizio della lucrosa attività imprenditoriale. In ultima analisi, una forma di corruzione che si sostanzia nel totale asservimento da parte del pubblico dipendente nei confronti degli imprenditori che per profitto personale vogliono travalicare le regole di un così tale delicato settore connesso all’erogazione di servizi pubblici essenziali. Carpite in diretta alcune consegne di mazzette, ricostruiti gli svariati benefit  e regalie di cui il funzionario beneficiava: soggiorni gratis in prestigiose strutture alberghiere per sé e per la propria famiglia, il pagamento dell’uso di un’autovettura a nolo, l’offerta di prestazioni sessuali a pagamento, promesse di future acquisizioni immobiliari in luoghi prestigiosi di villeggiatura.

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