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Altofonte, lettera anonima al Comune, nel “mirino” il presidente del consiglio comunale

Una lettera anonima è stata recapitata nei giorni scorsi al comune di Altofonte. Nella missiva due pesanti accuse: la prima per il presidente del consiglio comunale Salvo Marfia; la seconda per l’architetto del comune Butera. Dopo la denuncia ai Carabinieri, il sindaco di Altofonte Nino Di Matteo, insieme al presidente Marfia, hanno deciso di convocare una riunione a cui hanno preso parte cittadini e giornalisti per chiarire le dinamiche di questa vicenda. In Paese, infatti, stanno circolando copie di questa lettera inviata e, tra i consiglieri comunali, quelli di opposizione soprattutto, serpeggia malumore. Ecco perché l’incontro di stamattina: chiarire i punti oscuri. Nella lettera accuse pesanti contro il presidente del consiglio comunale che, a detta di chi ha inviato la lettera, avrebbe costruito alloggi con la propria ditta in terreni non edificabili. Marfia risponde con documenti (che sono pubblici e facilmente reperibili) alla mano: “Ipotizzare di riuscire ad avere il consenso di così tanti uffici per l’autorizzazione a costruire mi sembra una cosa veramente assurda e che non merita alcun commento. Questi sono i documenti che attestano la regolarità dei lavori, ma dirò di più. Stiamo costruendo su un terreno che era già provvisto di un progetto approvato dalla commissione edilizia comunale”. Insomma, per Marfia sono solo calunnie e diffamazioni “per screditarci e per colpire me e la mia famiglia – dice – ma mi è sembrato corretto difendere la mia onorabilità, quella dei miei parenti e di questa amministrazione”. Dopo la regolare denuncia ai Carabinieri, d’accordo con il sindaco Di Matteo si era scelto di tenere un profilo basso su questa vicenda, “ma siamo costretti a convocare questo incontro – spiega il sindaco parchitano – per evitare che le voci confuse e sommarie su questa vicenda potessero assumere dimensioni gigantesche e non corrispondenti alla realtà delle cose. Noi andiamo avanti per la nostra strada. Nessun magistrato potrà mai venire a dire che abbiamo fatto cose illecite. Sono solo cose che danno fastidio, fatte ad hoc per screditare il nostro lavoro. Ma non cadremo nel tranello delle provocazioni”. All’incontro poche decine di cittadini, ma è risaltata all’occhio l’assenza totale dei consiglieri. Erano solo presenti gli assessori Nino Bentivegna e Giuseppe Castellese. Nella sala consiliare c’erano anche il parroco di Altofonte Nino La Versa e Carmelo Miceli, segretario provinciale del Pd. “Vai avanti a testa alta e rispondi al male con il bene, come ci ha insegnato Gesù”, ha detto Padre Nino. “Sulla onestà del presidente dico solo una cosa – dice Miceli -. Quando è stato eletto ha immediatamente rinunciato ad un lavoro regolarmente vinto con un bando di gara che doveva essere realizzato ad Altofonte ed ha cancellato la sua ditta dalla long list comunale. Altri, quelli furbetti, avrebbero semplicemente cambiato il legale rappresentante per continuare a lavorare. Se qualcuno pensa che episodi come questi ci faranno arretrare, hanno sbagliato e di grosso. Mancano 18 mesi alle elezioni e quindi basta fare 2+2 per capire che questa lettera è frutto di manovre politiche destabilizzanti” Sull’architetto Butera, anche lui protagonista della lettera, conclude Di Matteo: “Si diceva in questa lettera che l’architetto Butera sfruttasse il suo ruolo (si occupa di abusivismo edilizio soprattutto, ndr) per vessazioni e tornaconto personali. Assurdo. Butera è un grande professionista e una persona per bene”. “Uno screditamento campato per aria – gli fa eco l’assessore ai lavori pubblici Castellese – Continueremo per la nostra strada. Ci sono delle regole e tutti dobbiamo rispettarle. Sono finiti i tempi di una volta”. 

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