Settecento morti. Un numero che potrebbe essere confermato a breve e che potrebbe diventare la tragedia di migranti più grave di sempre. Un barcone di trenta metri, stipato oltre ogni limite, si è ribaltato nel Canale di Sicilia. L’allarma alla sala operativa della Guardia Costiera è stato lanciato dal comandante del mercantile portoghese King Jacob che si stava avvicinando al barcone. Probabilmente si è ribaltato perché le persone a bordo si sono spostate tutte da un lato per attirare l’attenzione del mercantile che si stava avvicinando. Se le cifre fossero confermate sarebbe la tragedia più grande di sempre della storia dell'immigrazione. Sul luogo del naufragio è arrivata in tempi rapidissimi la nave Gregoretti della Guardia costiera che ha fino ad ora recuperato 23 corpi. Sono una decina i mezzi che stanno partecipando alle operazioni di soccorso, tra unità navali, aerei ed elicotteri di Guardia costiera e Guardia di finanza e alcuni mercantili che incrociano in zona, a 73 miglia dalle coste libiche. Nonostante i migranti di solito non sappiano nuotare, vista l'alta temperatura dell'acqua (17 gradi), i soccorritori non disperano di potere recuperare altri profughi ancora in vita qualora qualcuno sia riuscito ad aggrapparsi ad oggetti galleggianti. I 28 superstiti e le 23 vittime si trovano al momento a bordo della nave Gregoretti della Guardia costiera che non ha ancora invertito la rotta verso l'Italia.