Ultimo giorno per le Province, che da domani in Sicilia andranno in soffitta. Saranno sostituite dai Liberi Consorzi tra comuni, in base a quanto stabilisce lo Statuto speciale della Regione. Una decisione epocale presa dal Governo guidato dal presidente Rosario Crocetta e dettata dalla necessità di ridurre i costi della politica. L'abolizione delle nove Province secondo una stima della Regione comporterà un risparmio di circa 50 milioni di euro per le casse pubbliche. Infatti, non ci saranno più elezioni dirette e saranno gli amministratori dei Comuni a fare parte dei Consorzi, anche se ancora il numero e le funzioni non sono stati definiti. L'attuale fase di transizione sarà gestita dai commissari prefettizi che dovranno gestire le Province fino alla creazione dei Liberi Consorzi, che dovranno essere istituiti entro il 31 dicembre prossimo. A Catania, Ragusa, Trapani e Caltanissetta i commissari si sono già insediati mentre dovranno essere ancora nominati dal Governo Crocetta gli altri dei restanti capoluoghi di provincia. Per quanto riguarda il personale il presidente della Regione ha assicurato che non ci sarà alcun problema e che nella fase transitoria saranno garantiti gli stipendi. Intanto lo scorso 21 maggio l’Assemblea Regionale delle Province Siciliane nel corso dell’ultima seduta ha approvato con delibera una disposizione transitoria con la quale gli attuali organi dell’Associazione, vale a dire il Presidente Avanti e il Comitato Esecutivo, oltre alla medesima Assemblea, rimarranno in carica, se pure a titolo gratuito, sino all’approvazione della riforma degli organi intermedi. Ciò malgrado il loro imminente commissariamento. Su questo ultimo atto dell’URPS (Unione Reg. Prov. Siciliane) si scaglia il commento ironico e tagliente del consigliere provinciale PD Gaetano Lapunzina “Questa delibera si pone tra il ridicolo e il grottesco. In sostanza dalla prossima settimana, i Presidenti scadenti sedendo ai vertici dell'Associazione, potranno continuare a parlare a nome delle nove Province siciliane. E' un po' come farsi la copia delle chiavi di una casa dalla quale si è stati sfrattati".