Riaperti i termini per partecipare alle “Botteghe di mestiere”. I giovani che vogliono diventare artigiani, dall’1 ottobre possono presentare domanda per partecipare ai tirocini. Si tratta di un bando nazionale pubblicato nell’ambito del Programma “Apprendistato e Mestieri a Vocazione Artigianale”, che sta realizzando Italia Lavoro per conto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, allo scopo di promuovere e valorizzare il lavoro artigianale e l’apprendistato. L’assessore comunale ai Servizi Sociali, Salvo Bologna, specifica che quella del Comune di Castellammare “è un’informativa offerta ai giovani per fare presente che i termini per partecipare al bando sono stati riaperti e chi è interessato può fare l’iscrizione tramite Italia lavoro che si occupa delle botteghe di mestiere”. I tirocinanti dovranno essere disoccupati o inoccupati e avere un’età compresa tra i 18 e i 29 anni. Gli interessati possono iscriversi attraverso il sistema informatico di Italia Lavoro, poi saranno direttamente le imprese a selezionare i 10 partecipanti previsti per ogni ciclo. Dall’ 1 ottobre al 4 novembre “sarà possibile candidarsi ai 72 laboratori artigianali previsti dal secondo ciclo del secondo avviso”. Seguono le candidature per gli altri cicli ed i successivi avvisi. Le botteghe sono costituite da consorzi di imprese e laboratori artigianali e interessano oltre 1.000 aziende. I giovani “avranno l’opportunità di apprendere un mestiere ad elevata componente manuale e di diventare competitivi sul mercato del lavoro. Durante i sei mesi di formazione riceveranno una borsa mensile di 500 euro, ma soprattutto acquisiranno conoscenze, competenze e capacità per trovare un’occupazione o per avviare un’attività artigianale in proprio”. I settori rappresentati dalle imprese ammesse sono quelli tipici della tradizione artigianale italiana, cioè: pasticceria, panificazione, ristorazione, tessile, abbigliamento, calzaturiero, benessere e costruzioni. Lo scopo del programma ministeriale è quello di “recuperare le difficoltà di reperimento di manodopera delle imprese e favorire l'occupazione dei giovani”.