“Siamo certi che il Presidente Crocetta sia stato male informato e auspichiamo che voglia presto convocarci per confrontarci nel merito della questione Ircac (istituto regionale per il credito alla cooperazione)". Gaetano Mancini (Confcooperative), Michele Cappadona (Agci) ed Elio Sanfilippo (Lega Coop) chiariscono la vicenda Ircac. “Le Centrali Cooperative sono escluse dalla gestione dell'istituto già da cinque anni, da quando cioè il Governo, allora temporaneamente presieduto da Leanza per le dimissioni di Cuffaro, decise di aprire una stagione commissariale che si è protratta, va detto, contro ogni previsione di legge, fino ad oggi. L’Ircac ha una disponibilità liquida depositata presso la Unipol Banca, quale tesoriere dell’ente, di oltre 105 mila euro di cui impegnati 96 mila euro 96 mila euro. La Unipol Banca corrisponde direttamente alla Regione Siciliana, e non all’Ircac, su questi depositi, un tasso di interesse pari al 6,50%. Le spese di funzionamento dell’Ircac, sul quale appunto non gravano i compensi degli amministratori, non vengono coperte dagli interessi prodotti, ma dalla commissione sui finanziamenti gestiti. Quindi non è vero che ci sono stati soldi dell'istituto o della Regione impegnati per i compensi degli amministratori. È vero invece che il fondo dell'Ircac sia stato bloccato, o almeno che sia stata bloccata la sua parte più consistente. Il particolare di non poco conto, che evidentemente non è stato riferito al Presidente, e che tale blocco non è dipeso dall'Ircac, ma dalla Regione Siciliana, con propri decreti. Provveda pertanto la Regione, revocando i suoi decreti che oggi, probabilmente, a distanza di tanti anni, non hanno più ragione di spiegare effetti di impegno, a sbloccare quelle somme ed a metterle realmente a disposizione delle cooperative siciliane. Il recupero derivante dalla revoca da parte della Regione dei suddetti decreti porterebbe ulteriore liquidità all’Ircac (che ad oggi opera con soli 9 milioni di euro circa) libera da impegni, per il sostegno ed il rilancio della cooperazione siciliana. “ “Non c'è nessun interesse nascosto delle centrali cooperative le quali – continuano Mancini, Cappadona e Sanfilippo – hanno a cuore semplicemente le legittime aspettative delle cooperative. Anche quelle in materia di credito, e ciò soprattutto oggi alla luce della ristrettezza dei finanziamenti bancari. Perché le centrali desiderano unicamente che le cooperative siciliane continuino a garantire alla Regione le performance che hanno garantito in questi anni, ovvero il 4,1% di crescita occupazionale nel periodo 2008-2011 e ciò in piena crisi e mentre gli altri riducevano gli occupati. E poiché siamo sicuri che anche il Presidente Crocetta abbia a cuore lo stesso obiettivo ci auguriamo, appunto, che al più presto voglia convocarci per ascoltare le nostre proposte in materia di credito e di sviluppo cooperativo”.