Stamattina presso l'Aula Consiliare del Comune di Monreale, si è svolto l'incontro, promosso dal Liceo Basile in sinergia con l’Associazione Antiracket “Liberi di Lavorare”, con il Consigliere della Corte d’Appello, Mario Conte. L’obiettivo dell’incontro era quello di creare negli allievi una coscienza di legalità in relazione alle attività svolte negli anni scolastici precedenti. Alla manifestazione erano presenti il sindaco di Monreale, Filippo di Matteo, in qualità anche di presidente del Consorzio Sviluppo e Legalità, l’assessore alla pubblica istruzione e presidente dell’Associazione antiracket Lia Giangreco, il dirigente scolastico del liceo Basile Carlo Monastra, e l’insegnante Cacioppo, coordinatrice delle attività dell’istituto inerenti la legalità. Ad aprire l’incontro la professoressa Cacioppo: “L’attività si inserisce nel percorso dell’educazione alla legalità portato avanti dal nostro istituto già da diversi anni. Avvicinarci a questa fondamentale tematica significa sviluppare i veri valori legati alla vita sociale e civile. La nostra scuola è intitolata a Manuele Basile, barbaramente ucciso dalla mafia, per questo le attività relative al tema della legalità sono alla base della nostra offerta formativa”. Si è cercato, quindi, si sviscerare e rendere più assimilabile il tema della legalità, seguendo il percorso delle dieci parole chiave (dialogo, mafia, legalità, giudice, processo, soldi, società, sport, informazione, dovere), dal libro “i dieci passi”. Un libro che nasce, come spiega Mario Conte, per la presa di coscienza che la società di oggi non è sana, frutto dei fallimenti precedenti. “Prima di essere giudici, siamo cittadini e anche genitori, per questo abbiamo avuto questa esigenza. I 10 passi sono nati per fornire qualche soluzione, far capire come combattere la mafia nel quotidiano”. L’obiettivo di Mario Conte, infatti, è spiegare ai ragazzi quali sono le soluzioni che consentano di appropriarsi dei valori sani della società, riparare agli errori del passato, anche se non siamo stati noi a commetterli. In maniera semplice e con esempi concreti ha spiegato come può essere possibile vivere in maniera diversa la quotidianità. “Si comincia proprio dal bullismo , perché combattere il bullo a scuola aiuta ad affrontare il mafioso da grande. Naturalmente il risultato migliora se si agisce in gruppo. Bisogna dare serenità e non cadere nella trappola della paura. I ragazzi sono i padroni del futuro e lo devono affrontare con fiducia”. Di Matteo ha ringraziato il giudice Conte per essere stato presente all’incontro e per aver portato la sua esperienza e la sua preparazione al servizio delle scuole di Monreale. Ha evidenziato i piccoli passi eseguiti dal Consorzio, che ha trasformato i terreni confiscati alla mafia in fonte di produttività, di lavoro per oltre cento operai. Conclude affermando: “La vera antimafia si fa con i piccoli quotidiani gesti d’aiuto nei confronti di coloro che hanno particolari esigenze”. A tal proposito il presidente l’assessore Lia Giangreco ha spiegato gli obiettivi dell’Associazione antiracket “Liberi di lavorare”: “Valorizzare l’impegno delle istituzioni, prima fra queste quella scolastica, per promuovere i principi ed i valori della legalità. È importante non abbassare la guardia e l’attenzione dell’associazione è rivolta a questo importante obiettivo, ma anche in concreto alla sensibilizzazione e al contrasto dei crimini economici, quali racket e usura”.
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