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118, gli autisti/soccorritori: "Pronti al blocco del servizio delle autoambulanze"

Riceviamo e pubblichiamo una noto di Fabio Altieri, sindacato Fials, degli autisti/soccorritori del 118 “Sono il segretario provinciale del sindacato Fials,  ma soprattutto un autista-soccorritore del 118. Al momento ho un contratto full- time , che dal mese di febbraio verrà convertito grazie alla surreale spending  review del Presidente Crocetta, in un contratto part- time con il conseguente ribasso dello stipendio. Vorrei rendervi noto che per ottenere un contratto  full- time io, come gli altri colleghi, abbiamo dovuto firmare davanti a un  funzionario dell'Ufficio del lavoro una conciliazione che prevedeva la  rinuncia di € 20 mila circa cadauno, credito da noi vantato nei confronti della Regione. Fatta così, la spending review sa tanto di sparare nel mucchio, senza cognizione di causa e conoscenza del settore. Si sta giocando col pane dei lavoratori, gente che rischia davvero molto nell’espletamento del proprio  lavoro: malattie infettive in agguato, aggressioni da parte della gente,  lavorare di giorno, di notte, festivi e prefestivi, rompendosi la schiena a  portare in barella i malati, magari trasportandoli dal quinto piano senza ascensore fino in ospedale. Il nostro non è un servizio fantasma, ma di elevatissima pubblica utilità, infatti, chiunque stia male chiama il 118 e non compone un altro numero telefonico. Chiediamo che ci venga riconosciuta l’alta  professionalità già acquisita sul campo, dopo aver effettuato un corso-concorso regolare, bandito dalla Regione. Non siamo degli infiltrati, figli di un “dio minore” e non guadagniamo stipendi esorbitanti, verificare per credere. Chiediamo al presidente Crocetta e all’assessore Borsellino di cercare altrove i motivi per una sforbiciata di bilancio: tornare al part-time sarebbe letale per tutti noi, per gli impegni economici già assunti, per uno sguardo semplice e umile al futuro, per l’impossibilità di tirare avanti con un stipendio che non è per nulla elevato. Se qualcuno ha sbagliato, approfittato, o lavorato male, paghi, ma gente come noi che si spezza la schiena nelle peggiori condizioni sociali, climatiche e di ogni altra natura, non può essere “degradata” senza che vi sia un principio di ragion sufficiente. Il 27 gennaio i vertici della Seus insieme all’assessore Borsellino ci ascolteranno presso l’ospedale Guadagna di Palermo e lì faremo valere le nostre ragioni, che non escludono il blocco del servizio di autoambulanze pur garantendo il servizio minimo, come prevede la legge. Crocetta cerchi dove c’è da cercare veramente, senza contare che la conciliazione pregressa, qualora non tenuta in considerazione, disattesa, risulterebbe un inganno in piena regola. Noi non ci staremo: non si gioca col pane della gente onesta, che lavora realmente. Siamo certi che troverà motivi seri per sforbiciare, ma al 118 no, non ve ne è motivo, causa, o necessità”.

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