Un maschio su 2 è in sovrappeso. Uno su 10 è obeso. Una donna italiana su 3 è in sovrappeso. Una su 10 è obesa. L’obesità è in crescita, con un incremento percentuale del 9 per cento nel 2005 rispetto al 2000, mentre dal 2005 a oggi il dato è rimasto stazionario. Il trenta per cento dei bambini italiani è sovrappeso, con punte del 40 per cento nel centrosud. Sono i dati principali emersi durante l’incontro fra esperti nazionali tenuto allo Steri di Palermo in piazza Marina in occasione del meeting “Nutrizione, attività fisica e sport: le scelte di oggi per il benessere di domani” voluto dalla regione siciliana. Tre giorni, divisi in una quarantina di appuntamenti, nel corso dei quali sono intervenuti più di 60 operatori del settore sanitario di caratura nazionale e regionale tra moderatori e relatori. Ad organizzarlo l’assessorato regionale della Salute – Dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico “Servizio promozione della salute”. Il tutto in collaborazione con il Coni comitato regionale Sicilia, l’associazione medico sportiva dilettantistica e la Federazione medico sportiva italiana – Centro regionale Sicilia. Il patrocinio è dell’università degli studi di Palermo. Negli ultimi anni si assiste ad un incremento di molte patologie legate all'alimentazione. Tra queste l’obesità e il diabete mellito ne rappresentano la parte più importante. Le cause di questo fenomeno sono indubbiamente molteplici, ma tra i fattori determinanti figurano senz'altro il progressivo abbandono della dieta mediterranea, un consumo eccessivo di alimenti e bevande a elevata densità energetica e l'aumentata sedentarietà. A parlare sono i numeri, legati all’aumento della percentuale del rischio per le malattie croniche in Europa attribuibile all’obesità. Del resto non è vero che oggi si mangia semplicemente di più, semmai si mangia male e in modo diverso. L’assunzione calorica media della singola persona è addirittura diminuita, passando da circa 2600 calorie/giorno degli anni sessanta, a 2300 calorie/giorno degli anni Novanta. Per quanto riguarda la sedentarietà negli ultimi anni, numerosi dati originati da studi randomizzati controllati hanno evidenziato come una regolare attività fisica sia in grado addirittura di prevenire l’insorgenza di Diabete e con esso di molte complicanze. Sono ancora troppo frequenti tra i piccoli le abitudini alimentari scorrette, come pure i comportamenti sedentari, anche se aumentano, sia pur di poco, i bambini che fanno attività fisica. L'educazione alimentare resta cruciale: risultano ancora troppo frequenti tra i bambini le abitudini che possono favorire l'aumento di peso, specie se concomitanti. In particolare il 9% dei bambini salta la prima colazione e il 31% fa una colazione non adeguata (ossia sbilanciata in termini di carboidrati e proteine); il 67% fa una merenda di metà mattina troppo abbondante; il 21% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e/o verdura; il 43% consuma abitualmente bevande zuccherate e/o gassate. “Il rapporto fra alimentazione, sport e incidenza di alcune importanti malattie – dice Salvatore Requirez, direttore del Servizio Promozione della Salute della Regione Siciliana – è uno dei grandi temi in vista della predisposizione del nuovo Piano regionale per la prevenzione. I risultati nel nostro incontro, sono stati presentati all'assessore Borsellino come strumento sulla base del quale avviare i più adeguati e non più rimandabili provvedimenti in modo da rendere sempre più attuali ed efficaci le linee di progetto che verranno sviluppate dalle Asp, in modo da produrre un sensibile contenimento della prevalenza di patologie cronico degenerative riducendo pertanto le spese di assistenza sanitaria diretta e indiretta ad esse collegate. Investire in educazione sanitaria significa dar vita ad una vera e propria manovra di economia sanitaria». “Corretti stili di vita e sana alimentazione – dice Pietro Di Fiore, responsabile del Centro prevenzione e cura dell’obesità dell’Asp Palermo – si correlano sempre di più ad uno stato di salute e al benessere psicofisico, ecco perché abbiamo voluto scegliere un sottotitolo “forte” per il nostro incontro tecnico-scientifico: ‘Le scelte di oggi per il benessere di domani’”. “Un ruolo fondamentale nella promozione della salute deve svlolgerlo l’attività fisica – dice Vittorio Virzì, Presidente Amsd-Fmsi Palermo -. E’ importante che essa venga scelta in base alle attitudini personali rispettando la volontà del giovane. Ed è fuori luogo che il soggetto che si appresta a svolgere attività fisica regolare, qualunque essa sia, venga controllato da un medico che ne attesti l’idoneità fisica. Questo presupposto, a nostro parere medico-sportivo è fondamentale affinché l’attività fisica diventi vettore di salute e non di patologie”.