Le firme, per fortuna ci sono. Quasi raggiunto l'obiettivo di mille sigle per chiedere la convocazione di un consiglio comunale straordinario aperto ai cittadini, così come previsto per legge ed afrontare un dibattito sulla situazione Tarsu e rifiuti nel comune di Monreale. Ma il corteo di stamattina è stato un mezzo "flop". Perchè alla protesta hanno aderito davvero poche persone. "Sono amareggiato – dice Salvatore Modica, promotore dlel'iniziativa -. Si vede che non riusciamo a trasmettere questo senso di lotta alla cittadinanza. Credo che se non si aggiungono alla nostra forma di protesta i negozianti e le scuole, non faremo mai sentire la nostra voce. Ora puntiamo forte al consiglio comunale. Lì discuteremo del regolamento della Tares che è ancora fermo in commissione. Ma, allora, come fanno ad approvarla?". Il corteo, dal Canale, intorno alle 10 si è spostato sotto il palazzo di città. Il sindaco è stato accolto con qualche timido insulto. Ma lui non si è avvicinato alla folla di persone. Poco dopo, Modica e Giuseppe Lo Vecchio, sono stati invitati a salire negli uffici, insieme ad alcuni rappresentanti della stampa locale (noi non siamo stati invitati, ndr). Dopo circa un'ora è Lo Vecchio a farci il punto della situazione: "Non siamo di certo qui per fare politica, ma stiamo cercando di smuovere le coscienze e far capire al sindaco che deve essere promotore di un'iniziativa forte in un momento così delicato come questo. Invece qui è un continuo rimpallo di colpe fra il Comune e l'Ato. Noi abbiamo detto semplicemente di iniziare subito la raccolta differenziata, il primo passo verso l'abbattimento dei costi. Ma non abbiamo ottenuto le risposte che cercavamo. Solo le solite: un problema di gestione del servizio in maniera clientelare. Queste cose le sappiamo. Adesso, però, si deve fare qualcosa". Intanto fra Tarsu e Tares, nelle casse comunali dovrebbero entrare circa 15 milioni di euro. Ma la sensanzione è che la gente non abbia voglia di pagare senza prima avere la garanzia di un servizio decente.
Cronaca
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