Mentre molti non hanno ancora finito di pagare la Tarsu arriva una nuova stangata per le tasche dei cittadini monrealesi. “Purtroppo per la raccolta rifiuti Monreale vanta un tristissimo primato: siamo forse il comune in cui le famiglie pagano l’aliquota più alta in Italia, a fronte di un servizio, va detto, che nell’ultimo anno ci ha spesso fatto gridare all’emergenza igienico sanitaria”, dice Salvo Leto, candidato alle primarie del Pd. Negli ultimi 15 anni il costo del servizio di raccolta si è quasi decuplicato. Dai 500.000 € del 1998 siamo passati agli oltre 5 milioni dell’anno scorso. Eppure chi ci ha traghettati verso questo disastro aveva dipinto il passaggio all’Ato come la formula per risparmiare milioni di euro e migliorare il servizio. “Purtroppo che le cose dovessero andare diversamente lo si è capito subito. Già nel primo anno dal passaggio all’Ato il costo del servizio è raddoppiato”, ha detto Leto, che poi continua: “Il perché di un costo e di una tassazione così spropositata, a fronte di un servizio così scadente, lo sappiamo tutti. La gestione clientelare ed irresponsabile che ha accompagnato la nascita e la definizione dell’organico dell'Ato Pa2 ha fatto di questa struttura un buco nero capace di fagocitare tutte le risorse disponibili e che, nel contempo, non riesce neanche a fornire più il servizio. I costi di gestione sono diventati insostenibili, mancano i fondi per riparare i mezzi ed i costi di conferimento in discarica. Ogni emergenza ne genera un’altra e tutte comportano aggravio di costi e carenze di servizio che il cittadino paga. In attesa di sviluppi di una vicenda che ancora rimane oscura, anche per la mancanza di precise direttive dalla Regione Siciliana, rimangono alcune considerazioni da fare. La raccolta differenziata è il primo passaggio per incidere sul costo del servizio perché riduce la quantità di rifiuti conferiti in discarica. Che vada avviata immediatamente lo sappiamo tutti e viene da chiedersi come mai non sia ancora stata attivata nelle aree già coperte dalla raccolta porta a porta. Ma la cosa più avvilente è che per un comune che vanta l’estensione territoriale di Monreale la raccolta differenziata non dovrebbe essere il punto di arrivo, ma il punto di partenza. Monreale confina con oltre 20 comuni e dovrebbe essere punto di riferimento per il conferimento del differenziato dei comuni del circondario. Dovrebbe ospitare le isole ecologiche per la raccolta e lo smaltimento sul proprio territorio, abbattendo così i propri costi di conferimento e mettendo a reddito il sevizio di stoccaggio del differenziato dei comuni confinanti. Nell’ottica di rilanciare nuove forme di sviluppo ecosostenibile le isole ecologiche sarebbero il centro di nuove attività imprenditoriali mirate al riciclo, al riutilizzo e, perché no, anche alla produzione di nuove fonti di energia, in un piano di gestione organica in cui il conferimento in discarica, ed i conseguenti costi tendono a zero”.