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Muffa, infiltrazioni, ingombranti: “Chiudete la Guardia Medica di Monreale”

Ne parlavamo oltre due anni fa. Ora scoppia di nuovo la grana Guardia Medica di Monreale. Locali non idonei, muffa sulle pareti, parcheggi sempre occupati. Ed i medici della struttura scrivono al direttore generale dell’Asp chiedendo l’immediata chiusura della struttura.

Avevamo affrontato la questione in questi due articoli, (leggi qui e qui) e da allora, praticamente, non è cambiato nulla. La muffa sulle pareti c’è, il balcone è invaso da ingombranti, i parcheggi sono sempre occupati. Per l’Asp, la collocazione della struttura era apparsa “maggiormente consona alle esigenze della popolazione locale, perché raggiungibile agevolmente anche dagli utenti privi di mezzo proprio e dalle persone anziane”.

Mentre per le varie segnalazioni, che allora erano state fatte dal dottor Claudio Ragno, dall’Asp facevano sapere che la pulizia veniva effettuata quotidianamente, l’unica parete con tracce di umidità si trova all’ingresso, che sono presenti bagni per i pazienti e per i disabili, che è stato effettuato il sopralluogo da parte dell’ufficio tecnico per la verifica dei lavori da eseguire in tutta la struttura, che renderanno gli ambienti più confortevoli e che comprendono anche l’installazione del lavabo in sala visite.

A leggere la lettera, però, stavolta firmata dalla dottoressa Rosa Greco, coordinatrice del presidio, qualcosa non torna. La perdita sul muro c’è ancora, tanto che si parla di evidenti problemi di sicurezza, vista la pericolosa vicinanza del quadro elettrico e con il sistema di antincendio. I sopralluoghi dell’ufficio tecnico ci sono stati, ma a distanza di 26 mesi, è ancora tutto come allora. Ma la protesta dei medici si spinge oltre: sbagliata la collocazione della Guardia Medica, “in una strada dove non è possibile il parcheggio, nonostante i posti riservati, poiché la polizia municipale non riesce a far sì che detti posti siano lasciati liberi per la mancanza di carro attrezzi”, una porta di accesso non conforme alle normative vigenti, una disposizione errata degli stessi locali interni, e l’assenza totale di internet dal luglio 2013, “nonostante – si legge nella nota – decine di mail e tante promesse fatte”, oltre che per la salute stessa di medici e pazienti, costretti a respirare aria non salubre per la presenza di muffe.

Insomma, adesso la questione si fa più spinosa. Allora, si era interessato della vicenda l’ex consigliere comunale Massimiliano Lo Biondo, che anche oggi, in qualità di componente assemblea provinciale del Pd, seguirà la questione Guardia Medica: “Stiamo preparando una nota con tanto di petizione firmata dai cittadini che presenteremo agli organi preposti – dice Lo Biondo -. Qualora né l’Asp né il Comune dovrebbero muoversi, è chiaro che siamo giunti al punto in cui i soggetti interessati verrebbero chiamati alle loro responsabilità di fronte agli organi competenti, ma resto fiducioso che tutti ci muoveremo nell’interesse dei cittadini e degli operatori che vi lavorano”.

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