Autobus che non passano, o meglio non passeranno più, le critiche contro l’amministrazione comunale, lo “stupore” dell’assessore Giusto Catania e la controaccusa di una “sterile campagna di disinformazione” da parte della circoscrizione di riferimento. E’ l’ultima polemica nata, nel giorno dell’inaugurazione del tram, tra territorio e amministratori e che riguarda ancora una volta il tema dei trasporti a Palermo.
Tutto nasce dalla rimodulazione del servizio decisa dall’Amat, con il taglio di 34 linee. “Basta raccontare bugie, i cittadini meritano rispetto. Quello che l’assessore Catania e l’Amat chiamano il piano di ristrutturazione, non è altro che una ulteriore mannaia per i contribuenti palermitani – attacca il presidente della IV circoscrizione Silvio Moncada – . I cittadini dal primo gennaio saranno costretti a fare i conti con una drastica riduzione del servizio pubblico, che in alcuni casi come a Pagliarelli e a Borgo Molara e Aquino, si tradurrà in cancellazione totale delle linee bus”. “Invito – aggiunge – l’assessore Catania a venire a Molara e a Pagliarelli per parlare con i cittadini e spiegargli che il piano di ristrutturazione prevede una fermata ogni 300 metri. Da più di un mese che chiedo all’assessore un confronto ma fin a oggi nulla di fatto. Il 7 gennaio – prosegue – centinaia e centinaia di studenti non potranno andare a scuola perchè privati del servizio. Le signore anziane non potranno andare all’ufficio postale per prendere la pensione. Da un’amministrazione di sinistra non mi sarei mai aspettato una discriminazione sociale così evidente. Bisogna ripristinare immediatamente la 364, la 365 e la 906 per evitare di ghettizzare intere comunità. L’assessore Catania ci ripensi, i cittadini lo ringrazieranno”.
“E’ giusta la sospensione da parte della Regione delle linee 364 e 365 che collegavano Pagliarelli a Borgo Molara e Aquino per motivi di sicurezza – smorza i torni Serena Potenza (Pd) – ma adesso si pensi subito a trovare soluzioni alternative. Non appena ricomincerà la scuola centinaia di ragazzi non potranno recarsi nei loro istituti. Bisogna ripristinare immediatamente inoltre la 906 per evitare di ghettizzare intere comunità. Non staremo a guardare”.
“Apprendo con stupore – replica l’assessore alla Partecipazione, Giusto Catania – di un comunicato stampa del presidente della IV circoscrizione che, pur conoscendo i motivi di sicurezza per i quali la Regione ha ritenuto di sopprimere gli autobus di Borgo Molara, e venendo meno al proprio ruolo istituzionale di informare i cittadini e adoperarsi per la risoluzione dei problemi, accusa l’amministrazione comunale dell’interruzione dei servizi. Se il presidente Moncada deciderà di collaborare con gli uffici dell’Amministrazione che sono impegnati a trovare una soluzione, può stare certo che sarà il benvenuto. Altrimenti è ovviamente libero di proseguire nella sua inutile, sterile e polemica campagna di disinformazione fine a sé stessa”.
“Nel corso di una telefonata – spiega poi Moncada – l’assessore Catania si è impegnato a trovare delle soluzioni per cercare di superare tutti gli ostacoli che hanno portato la Regione a esprimere parere negativo sul percorso della linea 364 e per analogia sulla 365 che collegavano il parcheggio Basile ad Aquino, attraverso Pagliarelli e Borgo Molara. E’ un passo avanti – aggiunge Moncada – ma nelle more che si risolva questo problema, bisogna impedire che dal primo gennaio venga sospesa anche l’altra linea, la 906, che collega Borgo Molara al resto della città e bisogna trovare anche delle soluzioni per evitare la sospensione di altre linee importanti e fondamentali come la 923 che collega Boccadifalco a Baida e San Martino. L’assessore Catania ha promesso che valuterà in tempi brevissimi, con i tecnici dell’Amat, la fattibilità di tali richieste. Per il bene dei cittadini di Molara, Pagliarelli, Boccadifalco e Baida – conclude il presidente della IV circoscrizione – mi auguro che si trovino soluzioni immediate”.
Sono già partite intanto diverse raccolte firme da parte dei cittadini. Le voci di dissenso sono già diverse centinaia.