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Palermo Comic Convention, successo o flop? A noi non sono piaciute queste cose…

In attesa di conoscere i numeri ufficiali sulle presenze della Palermo Comic Convention (si parla tra i 15 mila ed i 20 mila paganti) che ha animato la Fiera del Mediterraneo (padiglione 20 ed area circostante), scrivo la mia sulla tre giorni della kermesse.

Una manifestazione dal grande potenziale che ha comunque portato migliaia di appassionati del fumetto, dei cartoni animati o meglio, degli anime, dei giochi da tavolo, dei gdr dal vivo, del cosplay e più generalmente su quello che viene definito Nona Arte.

Da un lato posso dire che gli organizzatori, uniti per l’occasione a quelli di Cospladya, hanno avuto coraggio a proporre un evento in un’area che una volta era sede di una Fiera campionaria (quella del Mediterraneo, ndr) ma che adesso è l’ombra di se stessa. Colpa dell’abbandono in cui versa impietosamente l’area. Un vero colpo per gli occhi ed al cuore di chi ricordava questa area pululante adesso quasi fantasma e (letteralmente) in rovina.

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Gli organizzatori oltre ad avere questo coraggio (e magari la speranza di ravvivare una zona importante della nostra città) sono stati bravissimi a portare tanti autori importanti del mondo del fumetto (Bolton tra i tanti) e famosi (Sio ha catalizzato letteralmente le folle con orde di ragazzini festanti in attesa di salutarlo o di avere un suo autografo), anche qualche youtuber di rilievo in ambito nazionale e, non ultimo, le case editrici ed anche alcune realtà locali in cerca di una vetrina importante e di un posto al sole.

Ci sono però alcune cose che non mi sono piaciute perché potevano essere senza dubbio gestite meglio. Alcune pecche organizzative che per fortuna possono essere limate ma che per garantire un futuro alla manifestazione devono essere estirpate.

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