Prima del calcio fatale alla testa, il giovane neolaureato in medicina fu vittima di una brutale aggressione da parte degli addetti alla sicurezza della discoteca Goa.
E’ la drammatica verità a cui sono giunti i carabinieri del Reparto operativo e del Nucleo investigativo, che hanno chiuso la prima parte delle indagini. Come rivela Live Sicilia, adesso altre persone potrebbero finire sotto inchiesta, come gli autori del pestaggio, ma non solo. Infatti alcuni aspetti che in questo momento sono di competenza dei pubblici ministeri della Procura per i minorenni Caterina Bartolozzi e Maria Grazia Puliatti, dovranno passare invece a quelli dei pubblici ministeri ordinari Carlo Marzella, Claudio Camilleri e Siro De Flammineis. Dalla rissa, alla gestione della sicurezza del locale, ai contatti con i mafiosi. L’informativa dei carabinieri – continua Live Sicilia – individua precise responsabilità con nomi e cognomi che ora i pm dovranno valutare.
Sotto inchiesta – come scrive il quotidiano Live Sicilia – c’è al momento solo il 17enne Andrea, che ha confessato di aver sferrato il calcio che uccise Aldo Naro, a cui viene contestata anche la rissa, oltre l’omicidio. “È successo un manicomio – confidava al suo compagno di cella il minorenne – si sono buttati sopra di me, abbiamo cominciato a cafuddare e gli ho dato un calcio a questo piciutteddu”. Prima del calcio, Aldo sarebbe stato colpito da un altro buttafuori.
Del ruolo di Andrea, il minorenne arrestato, ha parlato uno dei giovani clienti del locale, “nella parte superiore del privè ha dato un calcio sul fianco destro e sulla parte fra il collo e la faccia del ragazzo”, Aldo Naro era “per terra, chinato sul fianco sinistro che si proteggeva il viso con i pugni chiusi, uno dei due buttafuori gli sferrava con violenza due calci che lo colpivano sul fianco destro e nella parte superiore tra il collo e il volto”. L’avvocato di Andrea, sostiene invece che lui si sia trovato nella rissa e che ha subito anche dei colpi, secondo i carabinieri avrebbe partecipato al pestaggio.
Un addetto alla sicurezza del Goa, ha dichiarato: “ricordo di avergli visto sferrare due pugni e due calci ad Aldo Naro, quando questi si trovava a terra sul privè nei pressi dei tavolini. Mi sono frapposto fra lui e Aldo Naro riuscendo a separarli. Quello è stato l’ultimo momento in cui l’ho visto cosciente. Ho saputo in seguito che era stato lui a sferrare il calcio letale ad Aldo Naro”. “Abbiamo preso Aldo Naro, io da un braccio e lui da un altro – racconta un’altra persona che lavorava al Goa -, lo abbiamo tirato verso le scale per portarlo fuori dal giardino, io sono caduto insieme ad Aldo e tutti e due si siamo trovati davanti alla porta antipanico. Mentre Aldo si è alzato mettendosi sulle ginocchia e con entrambe le braccia si stava sollevando mentre era in questa posizione con lo sguardo rivolto a terra Andrea gli sferra il calcio, un violentissimo calcio con il piede destro. Ho ancora impresso il rumore che provocò l’impatto”.
Impatto che uccise Aldo Naro.