La storia ce lo insegna. Non si può ottenere un buon risultato in pochissimo tempo. E l’amministrazione guidata dal sindaco Piero Capizzi che oggi compie un anno esatto, lo dimostra. Partita spedita, poi ha rallentato l’inerzia e si è quasi fermata. Sono troppe le difficoltà che, oggettivamente, devono contrastare il sindaco e gli assessori. La situazione del Comune, in generale, è negativa, sotto tutti i punti di vista. E si ripercuote su sindaco e assessori che, molto spesso, non riescono a portare a compimento i loro progetti. Ma, questo non vuol dire che sono esenti da colpe. Tutt’altro. Noi abbiamo spulciato il nostro archivio e cercato di dare un senso ai primi 365 giorni di amministrazione Capizzi, esulando i comunicati stampa in cui si dice che tutto va bene e leggendo le nostre inchieste e le vostre segnalazioni.
Secondo noi, le cose non vanno così bene. La situazione rifiuti, il problema dell’illuminazione, le strade piene di buche, i soliti volti noti al consiglio comunale, la polizia municipale, la microcriminalità in aumento esponenziale, il turismo. Alcuni degli argomenti da affrontare con più determinazione in questo secondo anno che inizia oggi. Ma in questo primo anno sono pochi i segni di un rinnovamento o, per dirla con uno slogan, un “cambio di logica” promesso e, finora mai attuato. Monreale rimane ad uno stato quasi imbarazzante. Su molti punti di vista. Occorre che questa amministrazione si sbracci ancora di più e prenda decisioni drastiche per far svoltare il nostro comune e riportarlo ai fasti di un tempo. In questo momento, molti dei traguardi raggiunti, non sono certo dovuti a questa gestione, ma il compimento della passata amministrazione. Ora ci vuole più coraggio.
Abbiamo dato dei voti al sindaco ed agli assessori cercando di essere il più obiettivi possibili e con la speranza di essere smentiti subito.
PIERO CAPIZZI – Voto 6-
È partito lanciatissimo. In pochissimo tempo ha permesso il ripristino della linea dell’Amat 389 che collega Monreale con Palermo. Ora però è tutto in un limbo. Si è “buttato” a capofitto sulla vicenda Unesco, chiudendo (non in maniera definitiva, però) le piazze e accelerando sulla buona riuscita della pratica che era rimasta fino ad allora chiusa in un cassetto. Ha cercato di far quadrare i conti, senza riuscirci troppo in realtà. La vicenda Cres è rimasta in sospeso. Così come l’annosa questione del randagismo. Tutto fermo al palo. Assorbito più che mai nei guai dell’Ato, ha fronteggiato gli operai che pretendevano risposte in tempi rapidi e lui non poteva davvero dargliele. I rifiuti rimangono un’altra questione da affrontare in tempi rapidi, così come la situazione della differenziata: ci sarà o non ci sarà? E se sì, come? Tasse elevatissime, ai massimi storici, di certo non per colpa sua, ma al momento le promesse di farle tornare ad un livello ottimale rimangono solo promesse elettorali.
GIUSEPPE CANGEMI – Voto 6
Per molti è il braccio destro del sindaco ed il vice “ad honorem”. Cangemi ha un assessorato delicatissimo da gestire e, soprattutto, ha pochi soldi da destinare sia alle famiglie in difficoltà che alle associazioni. Il suo ufficio è sempre pieno di gente e lui, con pazienza, riceve ed ascolta tutti. Il progetto Home Care Premium è uno dei suoi fiori all’occhiello, ma c’è da dire che non è tutta farina del suo sacco. Schivo e riservato, questi suoi atteggiamenti si ripercuotono nel suo lavoro. Servirebbe un Cangemi, passateci il termine, più aggressivo. Buon primo anno di mandato, ma adesso deve dimostrare di che pasta è fatto.
NADIA OLGA GRANA’ – Voto 6+
L’assessore, gentile e professionale, deve gestire un immenso patrimonio scolastico, senza però avere fondi a sua disposizione. Così è costretta a raccapezzarsi su come agire per le piccole riparazioni, e pensare a fondi statali o europei per le grosse manutenzioni. Purtroppo eredita dalle precedenti amministrazioni situazioni non proprio positive. Ma ha gestito con efficacia la vicenda della materna di Pioppo e le varie problematiche relative alla scuola media annessa all’istituto d’arte ed alla Veneziano. Da lei, però, ci si aspetta il colpo a sorpresa. Magari l’avvio dei lavori di una nuova scuola. Promessa che andrà mantenuta per non deludere gli elettori. Il nodo spinoso da sciogliere rimane sempre la scuola di San Martino delle Scale, classificata non molto tempo fa come le peggiore scuola d’Italia. Ma anche gli altri istituti non se la passano molto bene.
GIUSEPPE LO COCO – Voto 4
In un anno non è cambiato niente: Monreale sporca era e sporca è rimasta. La differenziata non si faceva lo scorso anno e non si può fare di certo con le modalità con cui ha fatto riattivare gli Ecocentri. Lo Coco ha l’assessorato più “spinoso” in termini di difficoltà per lo meno dal punto di vista organizzativo, ma non ha mai messo del suo in nessuna iniziativa, lasciandosi trascinare dal corso degli eventi. Sul fallimento dell’Ato ne era a conoscenza già da un pezzo, anche perché lui stesso, da consigliere di opposizione, nel 2013, chiedeva all’ex sindaco Filippo Di Matteo spiegazioni in merito alla vicenda. Spiegazioni che molti poi hanno chiesto anche a lui quando è diventato assessore senza mai ottenere risposta. Fra gli atti concreti messi in campo, derattizzazioni varie, decespugliamento e pulizia dei bordi stradali, pulizie straordinarie del cimitero e poco altro. Ora è chiamato ad una lunga e difficile risalita.
SANDRO RUSSO – Voto 4
Un “annus horribilis” e Russo lo ha gestito nel peggiore dei modi. Suo malgrado. Conti da far quadrare, lo spettro della recessione e del fallimento, salvato (lui e l’amministrazione) solo dal piano di riequilibrio. Ed un consulente del sindaco che gli fa da spalla nelle occasioni più delicate. Per il resto il piatto piange e Russo al momento è molto confuso. Probabilmente la decisione di metterlo in un assessorato così delicato non ha giocato a suo favore. Forse Russo avrebbe dato il meglio di sé con un altro incarico. Ma il Bilancio, ormai è il suo lavoro. E a partire da oggi, dovrà dare risposta ai cittadini in maniera egregia e veloce. Soprattutto in questa fase storica così delicata con le tasse elevatissime e conti da far quadrare che, però, spesso non quadrano.
NICOLA TAIBI – Voto 6,5
Il tecnico tra gli assessori, ha in mano l’assessorato che in teoria dovrebbe gestire più soldi di tutti: manutenzioni e lavori pubblici. Invece, Taibi, deve fare i conti pure per cambiare una lampadina. Pronti, via, ed è costretto a fronteggiare la frana sulla statale 186 a poca distanza da Pioppo. I meriti di una veloce e felice riuscita sono tutti i suoi. È costretto a fare i conti con i continui furti di cavi elettrici che hanno lasciato mezza Monreale al buio (e causato anche due incidenti mortali in circonvallazione), ma questi soldi, e sono tanti, non sa dove andarli a cercare. Stesso discorso per le buche sulle strade. Ogni volta che riesce ad acquistare un po’ di asfalto, lo utilizza per rattoppare quelle più pericolose. Ma anche qui, lasciano il tempo che trovano. I meriti? È sempre sul territorio. Ma ci aspettiamo un colpo ad effetto, magari un grosso finanziamento per garantire la sistemazione di una delle “piaghe” monrealesi: o l’illuminazione o le condizioni pessime delle strade.
IGNAZIO ZUCCARO – Voto 7
Ha stretto amicizia con i commercianti, ponendoli al centro del suo progetto. Ed i risultati non si sono fatti attendere. Prima estate monrealese del suo mandato così così, ma Zuccaro si è messo in luce con un colpo da film, riportando la Festa del Santissimo Crocifisso ai fasti (più o meno) di un tempo, con gli Zero Assoluto, ed una serie di eventi niente male. Massimo riserbo sui costi della Festa e malelingue subito all’opera: si parla di 90 mila euro spese per la Festa, lui nega e fa scendere la cifra a 20 mila. A breve la nuova estate monrealese, la seconda del suo mandato ed ha promesso sorprese. Ma la vittoria del primo anno di Zuccaro, rimangono le Ztl ed aver convinto i commercianti a collaborare in questo lunghissimo piano di riqualificazione di Monreale. Ora, però, è chiamato a dare nuove e più significative risposte. Anche perché i commercianti non dimenticano le promesse fatte e sono già sul piede di guerra per alcuni atteggiamenti che non hanno gradito. Mezzo punto in meno per non aver riportato in città la Musica Sacra, ma anche qui i bene informati parlano di una trattativa ben avviata.