Potrebbe essere la svolta per la città di Monreale, oppure un mezzo disastro. La vicenda legata all’Unesco mette Monreale ed i monrealesi in trepidazione. La visita degli ispettori è imminente. Cosa è stato fatto? Quanto c’è da fare? Quali sono le competenze del Comune? E quelle della Curia? Oggi cominciamo un’altra delle nostre inchieste. Tocchiamo il tema delicato dell’Unesco, affrontandolo a 360 gradi, cioè coinvolgendo tutti gli attori previsti in questa “sfida” che coinvolge i comuni di Palermo, Monreale e Cefalù. Nella nostra prima puntata, una lunga chiacchierata con l’assessore al Turismo Ignazio Zuccaro.
Assessore, la sensazione è che nella vicenda Unesco il comune di Cefalù sembra nettamente messo meglio rispetto a Palermo e Monreale. Lei come la vede?
“Di certo Cefalù non dovrebbe avere grossi problemi. Ma credo che sia noi che Palermo siamo sulla stessa barca”.
Insomma, un po’ un disastro?
“Assolutamente no. Abbiamo ereditato una situazione veramente drammatica. La precedente amministrazione non aveva compreso bene quali fossero i parametri richiesti dall’Unesco e cosa fare per soddisfare le loro richieste. Anche se non voglio parlare di quello che hanno fatto, anzi che non hanno fatto gli altri. Vi basti sapere che noi in 70 giorni abbiamo fatto molto di più di loro che in oltre 400 giorni, cioè dall’invio della richiesta per entrare a far parte dell’Unesco”.
Voi, allora, come avete agito?
“Diciamo che fino all’8 giugno era ancora possibile parcheggiare in piazza Guglielmo. Con il sindaco Capizzi ci siamo mossi rapidamente per chiudere al traffico le piazze, rendendole libere dalle auto ed abbiamo aumentato il livello di pulizia nella zona del centro storico”
Molti monrealesi, però, contesteranno questa sua affermazione. Pensano che vi state dedicando solo al centro storico, tralasciando le aree a monte o periferiche…
“È vero che la situazione dei rifiuti è drammatica. Ma, credetemi, l’amministrazione sta lavorando per risolvere definitivamente il problema”.
Insomma il Duomo va inserito nella famosa lista dell’Unesco?
“Ritengo che questa sia una grossa opportunità per Monreale e per i monrealesi. Credo che questo riconoscimento farebbe entrare la nostra città in un circolo virtuoso incredibile. I tour operator inserirebbero la nostra cittadina tra le mete di eccellenza. Ed il rilancio del turismo non potrebbe che fare bene a noi, ai commercianti ed a smuovere l’economia del Paese. In questo modo sarebbe facile, poi, migliorare i servizi della città. Maggiori entrate, maggiori risorse, più servizi. La tutela del Duomo, poi, non sarebbe più solo un problema giornaliero, ma uno sforzo che va affrontato giorno dopo giorno. Perrchè il sindaco, gli assessori, i consiglieri passano. Ma la nomina Unesco rimane. E va salvaguardata”.
La sensazione, però, al di là della bellezza del Duomo che sicuramente rispecchia i parametri richiesti, è che Monreale non abbia la logistica ed i servizi adatti a ricevere i turisti. Come state lavorando in questo senso?
“Bacchetta magica non ne abbiamo. Ma il nostro obiettivo è quello di rilanciare il turismo a Monreale. Credo che un punto fondamentale sarà la ripresa dei contatti con Palermo. In questo caso, il ripristino del 389 potrebbe diventare fondamentale. Poi, ve lo assicuro, cercheremo di offrire il meglio per i turisti. In ogni caso, la vicenda Unesco non è un banco di prova per l’amministrazione, ma per l’intera città”.
Anticipa la mia domanda. Come crede reagiranno i monrealesi a questa eventuale nomina dell’Unesco che imporrà delle tutele ancora più importanti per il monumento e per la piazza. La chiusura della zona alle auto non è stata molto gradita…
“I monrealesi dimostrano sempre un grande senso di orgoglio e di appartenenza alla città. Credo che abbiano tutte le ragioni del mondo a lamentarsi sulla mancanza di alcuni servizi. Ma in due mesi abbiamo dato risposte importanti all’intera comunità. E stiamo lavorando per fare cose bellissime per tutti noi. Non li deluderemo. Noi, come comunità, abbiamo grandi capacità e non abbiamo nulla di meno rispetto ai palermitani od ai cefaludesi. Siamo solo un po’ più lenti ai cambiamenti, perché, fondamentalmente, siamo un popolo abitudinario”.
Eppure ci sono state polemiche attorno a questa vicenda dell’Unesco…
“Credo create ad arte da qualcuno che attacca la città solo per attaccare l’amministrazione. Ma la città è sacra. Io lo definisco giornalismo da quattro soldi. Di chi non ha nulla da scrivere e si inventa le cose. Le verità stanno altrove. Anzi sotto gli occhi di tutto. Aspettiamo con trepidazione questa visita degli ispettori e poi vedremo quello che succederà”.
IL COMMENTO DEL DIRETTORE
Di certo c’è solo una cosa. E lo ha detto anche l’assessore Zuccaro: la questione Unesco, oggi, appare un bivio fondamentale per Monreale. Quindi, la mia modesta considerazione, è quella che tutti, e sottolineo tutti, devono fare qualcosa, nel loro piccolo, perché Monreale torni a diventare un piccolo gioiellino ad un chilometro da Palermo. Fermo restando che per il Duomo non possiamo fare nulla, cerchiamo di migliorare, con piccoli ma significativi gesti, la nostra cittadina. Perché è vero che la spazzatura non la raccolgono, ma è pur vero che qualcuno quei sacchetti ce li porta. Proviamo e cominciamo a rispettare gli orari di conferimento; non buttiamo cartacce per terra; non abbandoniamo rifiuti per strada, “solo perché lì una volta c’erano i contenitori”; accogliamo nel migliore dei modi i turisti; spazziamo la strada davanti al nostro negozio; compriamo delle piante e tanti fiori.; insomma investiamo sulla nostra cittadina. Aiutiamo l’amministrazione come possiamo. Perché l’Unesco è una grande opportunità di sviluppo per la nostra città. Ed il Comune non può fare tutto da solo. Essere inseriti in questo circuito significa una sola cosa: benessere. E tutti lo vogliamo. Dovremmo sperare che dopo quella visita i commissari mettano il loro primo “ok” sulla candidatura. Invece, ed è una cosa che un po’ ci fa male, c’è chi spera che tutto questo non avvenga. Che Monreale rimanga l’eterna incompiuta… O, come ha scritto un tale, una Cenerentola che a mezzanotte ritorna a casa. Credo che non sia così. E, citando lo stesso assessore Zuccaro in un pezzo di intervista non trascritta, l’Unesco “è l’anello di una catena. Cosa chiama cosa”. Sono d’accordo con lei, assessore. Adesso il problema è convincere tutti i monrealesi. O meglio, un parte di essi.