Sarà venuto quasi un colpo al sindaco Piero Capizzi quando ha letto l’importo di quella cartella esattoriale per atti non pagati: 516.947 euro e spicci. Una cifra da record fatta recapitare al Comune dalla Riscossione Sicilia. Pagamento che il Comune ritiene non dovuto. Tanto che ha già dato mandato all’avvocato Enrico Scialdone, di impugnare questo pagamento. Il legale riceverà un compenso di oltre 25 mila euro Iva compresa.

La cartella comprende un’imposta da versare di 378.311 euro; interessi di mora pari a 101.218 euro; 37 mila euro di aggio; diritti e spese esecutive per 167 euro e spese di notifica per 225 euro. In totale fanno la stratosferica cifra di 516.947 euro che dovranno essere versati entro trenta giorni dal ricevimento dell’avviso, ossia a fine mese. La maggior parte di questi crediti, sono vantati dalla Regione siciliana e si riferiscono agli anni 1998, 2001 e 2004. Ma nella lunghissima documentazione si scoprono decine e decine di contravvenzioni non pagate (alcune molto salate da 1.500 e 2.500 euro), canoni rai mai versati, sanzioni pecuniarie per omesso o ritardato pagamento.

Ma l’avvocato Scialdone ha fatto sapere che la richiesta è illegittima. Tra alcuni motivi, la mancata indicazione degli immobili a carico dei quali iscrivere l’ipoteca; violazione delle norma sulla impignorabilità dei beni del Comune; nullità della notifica sul rilievo che non risultano la qualifica ed il nome e cognome della persona fisica che ha notificato l’atto. Se ne saprà di più in futuro. Ma se il ricorso dovesse fallire, sarebbe una bella “botta” per le casse comunali.