Con una produzione stimata attorno ai 45 milioni di ettolitri l’Italia supera “al fotofinish” la rivale di sempre nel settore vitivinicolo, la Francia, che si ferma a 44 milioni di ettolitri, e conquista nel 2013 il primato mondiale.
E’ la Coldiretti a fare il bilancio della vendemmia che si e’ praticamente conclusa per la quasi totalita’ delle uve in tutta Italia, dove si e’ registrato un aumento del 2 per cento rispetto allo scorso anno, grazie anche alle abbondanti produzioni delle “grandi marche” italiane, dal Barolo al Chianti, dal Brunello di Montalcino all’Aglianico che hanno garantito, dicono gli esperti, anche una qualità superiore superiore alla media degli ultimi anni.
“L’andamento climatico anomalo – precisa la Coldiretti – ha capovolto le previsioni iniziali e consente all’Italia di conquistare nel 2013 la leadership nazionale nella produzione di vino a livello internazionale”.
Al terzo posto, dopo la Francia, si classifica una sorprendente Spagna con una produzione in forte crescita a 40 milioni di ettolitri (+23 per cento), candidata a diventare già dal prossimo anno il competitor numero uno. Ad un passo dal podio gli Stati Uniti. Record storico per le esportazioni, con un valore delle vendite che raggiunge per la prima volta i 5 miliardi di euro per effetto di un aumento del 9 per cento degli acquisti oltre confine, secondo le proiezioni Coldiretti sui dati Istat relativi ai primi sette mesi dell’anno.
Nonostate i dati positivi dei “classici” rossi italiani, a realizzare le migliori performance sono stati, a sopresa, gli spumanti. “Le bollicine italiane – conferma Coldiretti – mettono a segno un aumento in valore del 18 per cento togliendo anche spazi di mercato allo champagne mentre per i vini la maggioranza del fatturato all’estero viene realizzata sui mercati statunitensi e russi dove l’export in valore aumenta del 10 per cento.
Positivo anche il dato sui mercati asiatici, con una crescita complessiva del 3 per cento”. Sul mercato interno ed estero e’ pero’ in atto la riscossa dei vitigni autoctoni del territorio che hanno conquistano ben tre premi su quattro assegnati dalla principali guide 2014, a conferma di una tendenza che, nel tempo della globalizzazione, vede gli italiani bere locale a “chilometri zero”.
Complessivamente – rileva Coldiretti – i vitigni autoctoni portano a casa il 76 per cento dei riconoscimenti rispetto a quelli internazionali a conferma di un trend che vede una domanda sempre piu’ sostenuta di vini di produzione locale. Il forte legame del vino con il territorio di produzione, le abitudini di consumo, ma forse anche una maggiore attenzione dei cittadini al sostegno dell’economia locale in un momenti di crisi ha come risultato il fatto che – sottolinea la Coldiretti – le bottiglie piu’ richieste e piu’ premiate sono quelle prodotte a livello regionale, da Sud al Centro fino al Nord del Paese.