Eliminare le criticità attraverso un dettagliato restyling dei siti che compongono l’itinerario arabo – normanno candidato a diventare patrimonio dell’UNESCO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura. Questo l’obiettivo dell’amministrazione comunale di Palermo che spera di completare le attività di ripristino dei monumenti interessati entro il 2015.
“Già da anni si lavora per la candidatura all’UNESCO dell’itinerario arabo – normanno”, afferma l’assessore comunale alla Cultura Francesco Giambrone. Il piano di gestione per il percorso artistico e monumentale dell’itinerario ”Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale”, progetto di candidatura nella World Heritage List dell’UNESCO, promosso dall’assessorato regionale ai Beni culturali e dell’Identità siciliana, dalla Fondazione Patrimonio UNESCO Sicilia e dalla Fondazione Banco di Sicilia, è stato presentato nel dicembre del 2011. “La nostra giunta – prosegue l’assessore -, non appena si è insediata, ha abbracciato il progetto perché rappresenta un’occasione importante di rilancio turistico e di valorizzazione di un patrimonio culturale unico al mondo. Abbiamo coinvolto tante maestranze partecipate, dalla Rap e dall’Amap, all’Amg e al Coime. Proprio quest’ultimo ha un ruolo particolarmente attivo nel progetto. Compito del Coime, infatti, sarà il monitoraggio e la messa in sicurezza dei siti”. Una delle operazioni che renderà maggiormente fruibile l’itinerario sarà la pedonalizzazione dell’intero percorso artistico – monumentale. “Nel nuovo piano urbano del traffico – sottolinea l’assessore – abbiamo inserito la pedonalizzazione dell’itinerario”.
Il piano, che prevede la conservazione, la migliore fruizione, la trasformazione e la crescita del sito, seleziona undici monumenti arabo – normanni le cui componenti architettoniche e decorative sono presenti ancora in maniera integrale e in ottimo stato di conservazione. Si tratta di undici edifici di cui nove all’interno della città di Palermo, come il Palazzo Reale, la Cappella Palatina, le chiese di San Giovanni degli Eremiti, di Santa Maria dell’Ammiraglio, della Martorana, di San Cataldo, la Cattedrale, il palazzo e i giardini della Zisa, la Cuba e il Ponte dell’Ammiraglio. Gli altri due sono rappresentati dalle cattedrali, con annessi chiostri, di Cefalù e Monreale.
“Il primo passo riguarda il ripristino del decoro urbano circostante i monumenti – fa sapere Francesco Teriaca, dirigente del Coime -. Ciò prevede, per esempio, azioni come l’eliminazione dei cassonetti destinati alla raccolta rifiuti nelle zone interessate, il divieto di sostare agli ambulanti, un restyling del marciapiede del sito interessato, un’attenta cura e pulizia del monumento e dell’ambiente. L’itinerario, inoltre, prevede una bonifica dei punti di congiunzione che riguardano il percorso. L’intervento sarà corposo e sistematico e prevede un gruppo di progettazione. Al momento, abbiamo preparato i progetti esecutivi di San Giovanni degli Eremiti, della zona della Zisa e del Ponte dell’Ammiraglio. Proprio quest’ultimo sarà interessato da un’operazione che prevede l’intervento dell’Amg, che già ha assicurato la sua disponibilità, attraverso la realizzazione di un impianto di illuminazione. Il nostro fine è di presentare la candidatura con progetti già compiuti”.
Il sociologo italiano Aurelio Angelini, presidente in Italia per l’UNESCO del Comitato Scientifico del Decennio per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile, che dirige la Fondazione Patrimonio UNESCO Sicilia, ha fatto sapere: “Il progetto di candidatura si trova nella fase conclusiva della proposta avviata un anno fa. Siamo in un momento di verifica dei contenuti sia dal punto di vista storico – artistico, sia dal punto di vista del contesto di decoro urbano. Per la fine del mese – dice Angelini – contiamo di avere il dossier definitivo per formalizzare la richiesta da inviare prima alla sede italiana dell’UNESCO a Roma, che effettuerà un’ulteriore verifica, poi alla sede centrale a Parigi. Ci sono delle criticità – evidenzia Angelini – che riguardano il contesto urbano. Condizione essenziale della candidatura all’UNESCO è garantire che i siti possano essere gestiti e conservati per le generazioni future. Il decoro che riguarda l’intero itinerario, l’affidabilità della gestione dei siti e l’organizzazione della conservazione dei beni sono degli elementi fondamentali per far sì che l’itinerario arabo – normanno possa essere iscritto nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO”.