Terzo ed ultimo appuntamento con la nostra mini-rubrica “Un caffè con…” che ha permesso di conoscere meglio i candidati alle primarie del Pd di Monreale, Massimiliano Lo Biondo, Vittorio Di Salvo e Salvatore Leto, con il quale chiudiamo i nostri appuntamenti.
Salvatore Leto, anche per lei l’immancabile domanda: era necessario fare le primarie?
“Necessario non lo so. Opportuno sì. Un partito che consulta la propria base, che sono gli elettori, è un partito che si dimostra sano e pronto ad un confronto democratico”
La sua candidatura è apparsa un po’ come una sorpresa, diciamo una novità…
“Sono voluto intervenire in prima persona per dare un segnale chiaro e dimostrare che il Pd è un luogo in cui si può concepire un cambiamento politico, perché la base stessa del partito pretende cambiamenti, rinnovamenti, nuovi volti e nuovi metodi”:
Ovvio che le primarie sono “un rischio”. Ed alcuni maligni dicono che proprio lei potrebbe approfittare di alcuni “giochetti” per tirare fuori i nomi di Lo Biondo e Di Salvo
“Si sa che i furbetti esistono e si fanno vivi anche in queste occasioni. Le primarie, però, sono state decise dopo un lungo confronto tra di noi. Credo, però, che maggiore sarà il numero dei partecipanti alle primarie, minori saranno le possibilità di falsificare i voti. Insomma, più simpatizzanti del centro-sinistra andranno a votare, più sarà difficile per i furbi contare qualcosa”
Che mi dice di Lo Biondo e Di Salvo?
“Sono due amici e compagni di partito che stanno, insieme a me, contribuendo a riportare i contenuti al centro del dibattito politico. E con le primarie riusciremo a dimostrare che il Pd è solido ed è in grado di incidere nella situazione attuale di Monreale”.
A proposito, qual è la situazione attuale di Monreale? Di Salvo ha detto che è un “malato terminale”
Monreale rimarrà un “malato terminale” fino a quando sarà questa la percezione che ne hanno i suoi abitanti. Credo che sia necessario un particolare impegno per restituire ai monrealesi una visione di Monreale diversa, per fare in modo che ci si riappropri di questa identità perduta. La politica degli ultimi anni ha favorito un distacco netto tra politica e cittadini. Manca il “sentirsi parte” di questo paese, il “sentirsi” un po’ sindaco di questa cittadina. Se ci riappropriassimo della vera politica, credo che non dovremmo parlare più di un “malato terminale”, ma semplicemente di un meccanismo fermo che occorre riattivare”.
Quante colpe ha l’attuale amministrazione guidata dal sindaco Filippo Di Matteo?
“Di Matteo ha ereditato una situazione ai limiti della sostenibilità. Ma ha le colpe di aver agito per risolvere le situazioni emergenziali, senza pensare in prospettiva ed al futuro. Non ci si può nascondere sempre dietro la stessa frase “non ci sono i soldi”. Monreale ha anche perso opportunità di finanziamento. Manca l’attenzione, manca una squadra dell’amministrazione in grado di intercettare e reperire fondi dall’Europa, dallo stato o dalla regione. È mancata un’attenzione verso il territorio, mai percepito come fonte di ricchezza, ma solo come fonte di costi. È necessario distribuire la tassazione su una platea più vasta, aggredendo efficacemente il fenomeno dell’evasione e dell’elusione. Insomma, Di Matteo ha le sue colpe”.
E la situazione dei rifiuti?
“È l’emblema dello sfascio di Monreale. Si pagano costi altissimi per dei servizi quasi inesistenti. Servizi che non sono nemmeno il punto di inizio per una società civile. Bisogna iniziare a mettere a regime la raccolta differenziata, ma non fatta solo grazie ad alcuni cittadini volenterosi che si recano agli ecocentri. Bisogna puntare a ridurere drasticamente i costi di conferimento, facendo una differenziata sistematica, e abbassare i costi anche grazie anche alla creazione di piattaforme per il conferimento nel nostro territorio. I rifiuti, così, diventerebbero fonte di guadagno per il nostro comune. Non è più tempo di organizzare conferenze stampa di presentazione della raccolta differenziata senza mai metterla in atto”.
E la situazione scuole, come le appare?
“Manca l’aggiornamento dell’anagrafe dell’edilizia comunale senza il quale è praticamente impossibile accedere ai finanziamenti. Al di là di questo, i problemi ci sono, eccome. Ma, secondo me, ci sarebbe da rivedere qualcosa sulle logiche degli affitti dei locali destinati a scuole”.
E del turismo, non si potrebbe farne una risorsa?
“C’è sempre stata una mancanza di politiche rivolte al turismo. E la situazione attuale è sotto gli occhi di tutti. Paradossalmente neanche la visita degli ispettori dell’Unesco riesce a richiamare una sufficiente attenzione sulle criticità più evidenti, e questo potrebbe mettere a rischio questo importantissimo volano per il turismo monrealese. Gli ispettori vedranno le piazze del Duomo utilizzate come parcheggio, i rifiuti che si trovano anche all’interno del centro storico. Ma credo che per ripartire, bisognerebbe ampliare il concetto di turismo, Il territorio è vasto e mette a disposizione varie opportunità: penso al turismo ambientale, artistico, storico, alimentare. Ci sono tante realtà che andrebbero sfruttate meglio”.
Facciamo finta che sia stato eletto sindaco, cosa farebbe come primo gesto?
“Fare l’elenco delle priorità è davvero difficile. Ma farei subito due cose: la prima è la creazione di un osservatorio ad hoc che sia in grado di intercettare i finanziamenti che provengono da Europa, Stato e Regione. Un modo per rilanciare l’occupazione sul nostro territorio e che fornisca nuovi servizi alla città. La seconda, un po’ più simbolica, è la realizzazione di un parco giochi per bambini, un luogo nel quale sin da piccoli, possano cominciare a socializzare e ricostruire quel senso di appartenenza alla comunità che oggi sembra essere smarrito. Dove? Ho già ipotizzato lo spazio antistante la scuola Pietro Novelli, ma penso anche all’antivilla”.
Ha ipotizzato una sua squadra di governo?
“Smettiamola di parlare di persone. Sceglierò chi ha competenze e contenuti per garantire una legislatura efficace. Ma ancora è molto presto. Lo Biondo e Di Salvo? Loro sono una risorsa del partito. Io sono a disposizione del Pd. I nomi saranno scelti, come abbiamo sempre fatto, insieme, per il bene di Monreale”.
Cosa si aspetta da queste primarie?
“Partecipo per vincere, ma alla fine conta che si cambi governo a questa città. Credo che, in generale, la nostra proposta sarà in grado di dare a Monreale le migliori energie, competenze e professionalità di cui ha bisogno. Serve, però, una collaborazione tra tutte le parti”.
Se vuoi conoscere gli altri due candidati, leggi l’intervista a: MASSIMILIANO LO BIONDO, oppure a VITTORIO DI SALVO