Cronaca

Polizia municipale sul piede di guerra. ”Così non possiamo lavorare”

Comincia oggi, un nostro esclusivo filone d’inchiesta sulla polizia municipale. Racconteremo le vicende degli agenti della municipale dal “di dentro”, rivelando come sono costretti a lavorare gli agenti in servizio, in quali condizioni, senza però, per tutelare la loro privacy, fare i nomi di chi ci ha permesso di poter mostrare la verità. Perché la polizia municipale, dicono, è stanca di subìre gli attacchi dei cittadini monrealesi, che li additano sempre come nullafacenti.

Il comune di Monreale si estende per oltre 59 mila ettari. Una superficie vastissima che necessiterebbe, numeri alla mano, di una forza lavoro tra amministrativi, agenti, e superiori, di 47 persone. Al comando monrealese sono in 25. Circa la metà degli effettivi. Di questi, però, ci sono solo 14 vigili (e 5 di questi devono rimanere in ufficio per alcune patologie, quindi non possono essere utilizzati per i servizi di viabilità). Dei 9 rimanenti, uno viene dirottato quotidianamente per l’edilizia, gli altri 8 per la viabilità; poi ci sono 8 ufficiali e 3 funzionari. “Stiamo ponendo il caso che tutto funzioni correttamente – dice la nostra fonte -, escludendo malattie, ferie od altri servizi che necessitano di maggiore forza lavoro”. L’atmosfera al comando della polizia municipale, però, non è sempre rose e fiori e spesso sono forti i contrasti tra colleghi e tra agenti e superiori. Con la necessità, a volte, di dover imporre ai colleghi con un grado inferiore un ordine di servizio per espletare alcuni servizi che, magari, non rientrerebbero nelle loro competenze, ma che vanno svolti per carenza di organico.

Ma a Monreale la polizia municipale, comunque, resta il punto di riferimento dell’intera cittadinanza. “Riceviamo decine e decine di telefonate ogni giorno – dice la nostra fonte -, forse perché siamo l’unico telefono che risponde sempre. Abbiamo dovuto staccare il fax, perché ricevevamo anche documenti non indirizzati ai nostri uffici”.

Dall’1 gennaio ad oggi, la polizia municipale ha annotato nel proprio registro 423 segnalazioni dei monrealesi. Dai casi più disparati: dal topo morto trovato sotto al marciapiedi davanti casa, alla lite tra vicini, al bambino dei vicini che fa la pipì nel giardino accanto, a chi butta acqua dal balcone, e molte altre ancora. “E queste sono solo quelle che annotiamo e su cui effettivamente interveniamo, perché ce ne sono molte altre che non registriamo perché veramente assurde”. Come il caso della madre disperata che ha telefonato alla polizia municipale per chiedere cosa doveva fare per il proprio figlio che era rimasto attaccato al freezer con la lingua. “Si fa un sorriso – dice la nostra fonte – si respira un secondo, si pensa al perché questa signora abbia telefonato a noi e non al 118, e poi  si da qualche consiglio”. Ma la rabbia degli agenti è rivolta anche verso i Carabinieri, “che spesso delegano le loro segnalazioni a noi, senza che ce ne sia una vera necessità. Non possiamo diventare un’appendice dell’Arma. Anche noi possiamo avere le nostre esigenze e, magari, le pattuglie impegnate fuori per servizio. E che poi, loro, ci controllano, chiamano, pretendono che i servizi che ci assegnano vengano svolti. Non è così”.

La scarsa forza lavoro della polizia municipale, naturalmente influisce negativamente sul territorio. A Monreale, infatti, soprattutto nell’hinterland, non c’è nessun tipo di controllo: “Come possiamo fare? – continua il nostro riferimento -. Non abbiamo né i mezzi né gli uomini. Facciamo i controlli sull’edilizia abusiva solo su segnalazione  o delega. Abbiamo chiesto mille volte all’anagrafe di farci fare i controlli sulle residenze a campione. Ed, invece, gli uffici, ci mandano decine e decine di residenze che dobbiamo controllare. Ed un agente, ogni giorni, prende l’auto e gira il territorio da cima a fondo. Da Grisì a San Martino delle Scale, verso Ficuzza e Camporeale, senza fermarsi un secondo”.

(I – continua)

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