C’è un po’ di Sicilia che fluttua nella Stazione Spaziale Internazionale, “ormeggiata” a svariati chilometri in alto nei cieli sopra la Terra. Luca Parmitano è tra i membri dell’equipaggio che rimarranno a bordo della Stazione Spaziale per 178 giorni. La missione, poi, ha anche il termine italiano più conosciuto nel mondo: “volare”. E Parmitano, con la sua simpatia, ha già conquistato tutti. Già dall’inizio della missione con quel suo “ciao Mamma” con cui ha iniziato la sua conversazione lontano dalla sua Terra. Nato ad Acireale, Parmitano è maggiore dell’aeronautica militare italiana. È stato selezionato come astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea nel maggio 2009. La missione “Volare” è iniziata con ottimi auspici. Lancio perfetto, così come l’ingresso nella Stazione Spaziale Internazionale alle 6 circa di questa mattina, ora italiana, come da copione. L’astronauta italiano dell’Esa Luca Parmitano è partito alle 22,31 dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan con il comandante russo Fyodor Yurchikhin e l’americana Karen Nyberg, dopo un viaggio di sei ore a bordo della navetta russa di nuova generazione Soyuz TMA-09M. E adesso può cominciare il suo intenso lavoro a bordo della Iss dove resterà fino a novembre prossimo. Durante le sue due passeggiate spaziali, Parmitano si occuperà di importanti lavori di manutenzione sulle ‘mura’ esterne della Iss, sposterà e collocherà strumentazioni scientifiche poste al di fuori della Stazione e realizzerà attività preparatorie per l’arrivo nel prossimo anno del modulo russo Mlm. Tra i record che faranno ricordare la missione “Volare”’ anche la velocità con cui Parmitano è arrivato sulla Iss: appena poche ore contro i due lunghissimi giorni di viaggio che hanno richiesto le precedenti missioni vero la Iss.