Ci sono le lacrime del Maestro Pippo Madè a testimoniare il significato di questa giornata. E di questa opera. “Una delle mie ultime creature”, dice il maestro che a stento trattiene le lacrime. Oggi la donazione al comune di Monreale del dipinto del maestro Madè dedicato a Padre Pino Puglisi. Proprio nel giorno del 27esimo anniversario della sua uccisione a Brancaccio.
In Sala Rossa c’è il sindaco Alberto Arcidiacono, insieme agli assessori Luigi D’Eliseo e Salvatore Grippi e i consiglieri Antonella Giuliano e Flavio Pillitteri e l’ex consigliere comunale Giuseppe Romanotto e il comandante dei carabinieri di Monreale Antonio La Rocca a rappresentare l’Arma, da sempre amata dall’intera famiglia Madè. A fare gli onori di casa, come detto, il primo cittadino di Monreale: “É un giorno di festa per noi – dice Alberto Arcidiacono – Per noi è un onore accogliere nel palazzo comunale quest’opera che custodiremo per sempre”.
L’opera è stata installata all’interno della studio del segretario generale, Francesco Fagale, che ha giurato, non metaforicamente, che custodirà l’opera del maestro come fosse una cosa sua. Non c’è il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci. In sua rappresentanza l’assessore Toto Cordaro, amico della famiglia Madè: “Grazie al maestro Madè per quello che ha fatto e che farà per la Sicilia – dice l’assessore – L’uccisione di Padre Pino Puglisi è una data importante per la Sicilia, perché ha fatto un po’ da spartiacque tra l’accondiscendenza alla mafia prima e al suo rigetto poi. E’ stato un atto criminale dalla rilevanza inimmaginabile, che portò i palermitai a ribellarsi e scendere in piazza per manifestare tutto il loro dissenso alla mafia”.
Dall’alto dei suoi 85 anni, il maestro Madè spiega il gesto della donazione: “Per me, che sono francescano – dice – questo è un giorno di pace e spero che qui, a Monreale, una città che ho sempre amato, ci sia la pace per sempre”. Poi il ricordo commosso del capitano Basile, “un fratello che ho perso per sempre”, dice Madè. In chiusura parla Rosario Madè, figlio del maestro, che non risparmia alcune frecciate: “Non abbiamo di certo recuperato il nostro rapporto con il comune di Monreale – dice Rosario – La donazione la facciamo solo per l’amicizia che ci lega al sindaco”. Intanto, come annunciato dalla stessa famiglia Madè, all’interno di Chiasso Beato Puglisi (ex chiasso Procida) che si trova a due passi dal Duomo, è stata posizionata un riproduzione dell’opera che sarà sigillata in una teca. Sarà ripristinato anche il pavimento luminoso e risistemate le targhe toponomastiche in pietra lavica. Interventi resi possibili grazie alle donazioni di Antonella Giuliano, Giusepe Guzzo, Giuseppe Romanotto, della famiglia Pinocchio, Biagio Cigno e Francesco Miosi.
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