Il pizzo anche per la festa del Crocifisso. E’ quanto emerge da alcune conversazioni intercettate dai carabinieri alla fine di aprile dell’anno scorso, poco prima della festa del Crocifisso. Lo scrive il Giornale di Sicilia in un articolo pubblicato oggi.
Secondo gli inquirenti gli ambulanti avrebbero dovuto versare 100 euro alla famiglia capeggiata da Giovan Battista Ciulla. Ad occuparsi del ritiro del denaro Onofrio Buzzetta e un tale “Guglielmo”. I soldi poi sarebbero stati consegnati al Comitato organizzatore dei festeggiamenti. Ma questa cosa di imporre il pizzo per la festa religiosa non sarebbe stata gradita ai presunti successori di Ciulla, ovvero Salvatore Lupo e Francsco Balsano.
Il fatto che il gruppo guidato da Ciulla avrebbe chiesto il pizzo anche in zone che non sarebbero state di competenza della famiglia di Monreale e si sarebbe mosso con troppa autonomia, stava per causare una vera e propria guerra di mafia. Contro di lui sarebbe stato pianificato un agguato. Per questo la sua fuga in Friuli.